“Carlo Calenda, dopo aver investito tutto sul fallimento delle primarie del centrosinistra a Roma a cui si è sottratto mettendosi anche formalmente fuori dalla coalizione, ha un problema politico irrisolvibile”. Così Mario Ciarla, membro della direzione nazionale del partito democratico.
“Infatti, dopo essere uscito dal Partito Democratico un mese prima di Renzi, che oggi non a caso lo sostiene, ha come unico scopo quello di produrre un danno al centrosinistra a Roma nell’ambito di un’operazione politicista volta ad aumentare di qualche decimale la percentuale nazionale del suo partitino. È evidente che non ci riuscirà. Poiché i romani non sono degli sciocchi arriverà quarto come è chiaro a tutti. Perfino nei sondaggi che lui stesso commissiona dopo otto mesi dall’essersi candidato, risulta escluso dalla possibilità di arrivare al ballottaggio”.
“La cosa grave che si riscontra anche leggendo l’elenco dei suoi finanziatori è che il cuore pulsante dei suoi interessi sono in quel nord che vuole la capitale in svendita dove venire a fare shopping a basso costo depauperandola ulteriormente di funzioni e realtà produttive”.
Botta e risposta social tra Carlo Calenda e Virginia Raggi. Tutto parte da un tweet del leader di Azione: “Raggi festeggia 45, dicasi quarantacinque pratiche di microcredito”. Ribatte la sindaca M5S: “Calenda, dietro prime 45 pratiche microcredito erogate ci sono famiglie, persone che avevano perso lavoro causa Covid. Siamo fieri di averle aiutate. Il lavoro è la priorità. Non per te, forse. In tanti ricordiamo tuoi fallimenti da ministro: Ilva, Mercatone Uno, Alitalia…”.
Parte la controreplica di Calenda: “Un sindaco che festeggia 45 pratiche in una città di quasi tre milioni di abitanti fa solo uno spot elettorale sulla pelle di chi soffre. Se vuoi parlare di politica industriale sono qui. Ricordo che al Mise vennero cento imprese per un confronto con te e neanche ti presentasti”.
Scrive ancora su twitter il leader di Azione: “Hai mandato una città fuori controllo. Spazzatura, autobus che si incendiano, degrado. La società addetta alle sepolture, di cui sei azionista unico, non riesce neanche a rispondere alle famiglie. Non parlare di sofferenza. Prova a darci un sollievo. Vai a casa, da sola, subito”.