ROMA – Alcuni giorni fa è stato scoperto a Roma un bozzetto molto probabilmente di Pieter Paul Rubens, noto pittore fiammingo. Si tratta di uno studio olio su carta che rappresenta una ‘Sacra Famiglia’. E’ stato soprannominato come ‘La Vergine con il Pappagallo’, proprio per la presenza di questo animale esotico. Secondo Andrea De Liberis, consulente del Tribunale di Roma ed esperto presso la Camera di Commercio della Capitale, ci spiega che questo dipinto è molto importante perché fu eseguito alcuni anni dopo che Rubens era tornato da Roma ed egli stesso è considerato uno dei maggiori artisti della controriforma. Quanto all’autenticità, De Liberis ritiene plausibile che sia opera del pittore fiammingo, grazie a tratti specifici come la qualità, i gesti. Anche se per saperlo con certezza bisogna aspettare le analisi dei colori del bozzetto (apparentemente sembrano quelli usati dal pittore). Questo quadro però non è solo ciò che appare. Infatti, nel retro è presente un ritratto o autoritratto dello stesso Rubens, una particolarità molto interessante che lo rende un ‘doppio quadro’.
Il quadro rappresenta un soggetto religioso, una sacra famiglia. Il pittore scelse questo tema sia perché era un cattolico fervente, sia perché lavorava per conto del papato nell’ambito della controriforma. Dobbiamo però sottolineare che il padre di Rubens era un protestante e solo alla sua morte l’artista inizia a seguire la via della Chiesa. Però per due motivi: perché credente, è vero, ma anche perché la Chiesa cattolica sviluppava l’iconografia, ossia la rappresentazione delle immagini dei santi. A differenza del Luteranesimo e del Calvinismo che ammettevano solo le immagini di Cristo, spiega De Liberis. Perciò molti artisti venivano in Italia per studiare i classici, da una parte, e per rappresentare le icone dei santi. Alla fine “diventavano cattolici – prosegue De Libris – e avevano la possibilità di accettare commesse religiose”. E così fu per Rubens.
Tornando alla ‘Vergine con Pappagallo’, il dipinto misura 23,7 per 30,8 centimetri. Invece, il criterio adottato per l’analisi dell’opera, spiega De Liberis, “è stato sostenuto da un esame articolato di tipo comparato con i numerosi studi da me esaminati direttamente ad Anversa presso la Rubens House”. Attualmente il bozzetto è esposto presso il Museo Reale delle Belle Arti di Anversa.
Alessandro Moschini