Enrico Michetti contro Roberto Gualtieri, saranno loro a sfidarsi al prossimo ballottaggio che deciderà chi sarà il prossimo sindaco di Roma. La contesa elettorale capitolina di domenica 17 e lunedì 18 ottobre non vedrà in campo né la sindaca uscente Virginia Raggi, né l’outsider Carlo Calenda. In base ai dati quasi definitivi forniti dal Ministero dell’Interno (mancano una sessantina di seggi da scrutinare), infatti, Michetti risulta davanti con il 30,14% dei voti, seguito da Gualtieri (27,03%), Calenda (19,81%) e Raggi (19,09%). A decidere il secondo tempo della partita che mette in palio la poltrona di palazzo Senatorio sarà quindi la capacità di intercettare gli elettori che al primo turno si sono schierati per la candidata del Movimento e per il leader di Azione. Da capire poi quanto e come peserà l’astensionismo dopo che l’affluenza ai seggi nella Capitale ha fatto registrare un calo di votanti superiore all’8%. In base ai dati definitivi del Viminale si è, infatti, recato alle urne solo il 48,8% degli aventi diritto contro il 57% delle elezioni che portarono al Campidoglio Virginia Raggi nel 2016. Altra incognita saranno gli elettori 5 stelle e di Calenda che ora saranno il vero ago della bilancia della competizione elettorale.
“Ci rivolgeremo a tutte le romane e i romani per dare a Roma un governo all’altezza di una grande Capitale” ha sottolineato l’esponente dem dal comitato elettorale a Portonaccio, aggiungendo di essere fiducioso per il risultato finale. Esulta Michetti dalla sede del suo comitato a Tor Marancia: “Mi rivolgerà a tutti i romani, nessuno è proprietario del consenso degli altri. Oggi siamo in testa e questa è una buona notizia. Gualtieri? Certo che faremo un confronto pubblico”, ha annunciato, lanciando il guanto di sfida per il gran finale di queste elezioni capitoline.