Virginia Raggi davanti ai pm che l’accusano di abuso d’ufficio e falso per il caso Marra dopo che sull’Espresso e il Fatto Quotidiano online esce la notizia di una polizza vita per 30 mila euro stipulata un anno fa a suo beneficio dall’ex capo della segreteria Salvatore Romeo. “Non ne sapevo nulla, sono sconvolta”, dice la sindaca passata la mezzanotte, dopo otto ore di interrogatorio. “Ho chiarito, ho risposto a tutte le domande”, afferma ancora la prima cittadina mostrandosi, per l’ennesima volta, risoluta ad andare avanti perché “qui a Roma c’è molto lavoro da fare”. Parole che ostentano sicurezza nonostante l’ennesima tempesta che si abbatte sulla testa della sindaca di Roma per colpa del fu ‘raggio magico’, che potrebbe portare ad accuse più gravi e a vedere indagato un altro suo fedelissimo, ovvero Romeo. La polizza è stata oggetto di domande dei magistrati, ma non di contestazioni, nell’interrogatorio fiume di oggi. L’avvocatessa M5S è stata sentita dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal sostituto Francesco Dall’Olio sulla nomina alla guida della direzione turismo del Campidoglio di Renato Marra, fratello dell’allora potente capo del Personale Raffaele Marra. Ma alla vicenda si intreccia ora quella dell’assicurazione che Romeo avrebbe destinato a Raggi a gennaio 2016 – cambiando beneficiario dopo anni -, quando lei era in corsa per la scelta del candidato sindaco M5S. Sei mesi prima, quindi, di essere nominato dalla neo sindaca capo della segreteria con stipendio triplicato, dopo essersi dimesso da funzionario del Comune ed essere stato riassunto. Una procedura vagliata dall’Autorità anticorruzione (Anac), che indusse poi Raggi a tagliare il compenso. Romeo – che fu fotografato con la sindaca sul tetto del Campidoglio in un’immagine divenuta celebre – si è dimesso a dicembre dopo l’arresto di Raffaele Marra per corruzione per una vicenda di quattro anni fa.
Si indaga per accertare se la sindaca fosse a conoscenza della polizza, che secondo un esperto per essere effettiva andrebbe controfirmata dal beneficiario. Ma in serata lei stessa ha precisato che la polizza fu contratta a sua insaputa. “Perché Romeo ha organizzato una cosa del genere? Non ho idea – risponde la prima cittadina – poi ci sono le indagini in corso”. Dal 2013 in poi, secondo L’Espresso e Il Fatto, il suo capo segreteria avrebbe investito circa 100 mila euro su una decina di polizze vita: tra i beneficiari, oltre a parenti, anche attivisti M5s. I magistrati che indagano sulle nomine della Giunta Raggi cercano di capire la ratio, ma anche il modus di questi investimenti, ovvero se le somme fossero veramente di Romeo o di altri e se la geografia dei destinatari risponda a un qualche disegno. Tra le ipotesi forse anche il tentativo di favorire Raggi nella corsa alle ‘Comunarie’ online, che la vide vincitrice su Marcello De Vito, mentre l’altro competitor, Daniele Frongia, si ritirò facendo convergere i voti su Raggi. L’inchiesta sulle nomine e il nuovo filone che sembra aprirsi sulla polizza si aggiungono all’altra indagine sul presunto dossier ai danni di De Vito per affossarne la candidatura a sindaco. Oggi il presidente dell’Assemblea capitolina per la prima volta dice: «Io penso alla tutela del M5S e a fare il mio ruolo come ho fatto in questi mesi e come farò anche domani». De Vito si unisce poi al coro di M5S capitolino, che sulla polizza di Romeo invece di fare quadrato come al solito, replica «non ne sappiamo nulla, chiedete ai diretti interessati». Ma a questo penserà la procura di Roma, che dopo Raggi potrebbe sentire lo stesso Romeo.