Innanzitutto voglio dire la verità e poi vedremo. Le verità in questa vicenda devono ancora emergere perché quel che ho visto finora è un processo mediatico senza precedenti”. Rosi Mauro resta al suo posto e non segue la scelta fatta in mattinata da Renzo Bossi. La lady di ferro della Lega nord non si dimette, per ora, da vice presidente del Senato. Sceglie il salotto di Porta a Porta per annunciare la sua scelta che, secondo indiscrezioni circolate in mattinata, sarebbe dovuta essere diametralmente opposta. Nessun passo indietro, quindi. “Non vedo perché dovrei dimettermi”. Per l’esponente del Carroccio, finita al centro delle inchieste che stanno facendo tremare la Lega nord, “è giusto che la gente mi conosca, perché evidentemente ho sbagliato in passato a non comunicare come avrei dovuto. Ho tutto il diritto di difendermi –dice a Bruno Vespa- e anche in Aula al Senato farò un intervento”. Dopodichè “le mie dimissioni possono essere imminenti o no, ma non vedo perché oggi dovrei fare un passo indietro”.
“Non posso che crederle e augurarmi che Rosi Mauro sia estranea alla vicenda, così come dichiara. Ma a volte non è una questione di colpevolezza o meno: il passo indietro può consentire alla persona interessata di difendersi meglio e agli altri di proseguire sulla propria strada”. Manuela Dal Lago, reggente insieme a Roberto Maroni e Roberto Calderoli della segreteria della Lega Nord, chiede però a Rosi Mauro di fare un passo indietro per il bene del partito.
Le dimissioni di Renzo Bossi. Il figlio del Senatur ha tenuto fede alla promessa fatta lunedì. Da oggi non è più un consigliere regionale della Lombardia. Il figlio del Senatur ha formalizzato le sue dimissioni ed ha abbandonato il suo ufficio al Pirellone. Sarà la seduta di martedì prossimo a doverle ratificare. “Primo atto delle pulizie di primavera ma non basta di certo. Adesso avanti tutta”, è il primo commento di Roberto Maroni dopo il passo indietro di Renzo Bossi. Intanto tutti attendono la serata dell’orgoglio leghista, in scena questa sera a Bergamo, con i giovani padani armati di ramazza simbolo di quella ‘pulizia’ auspicata da Roberto Maroni. E questa sera, oltre all’ex ministro dell’Interno, sul palco per parlare al popolo padano salirà anche Umberto Bossi.
La difesa di Bossi jr. “Lui si è dimesso da segretario della Lega Nord per lasciare la giusta libertà di difesa. Io mi dimetto da consigliere regionale per evitare di prestare il fianco a nuovi e infondati attacchi”. E’ questo un passaggio della lettera ai militanti scritta da Renzo Bossi e pubblicata da Bresciaoggi. “No, non mi tiro indietro perché ci sono responsabilità o atteggiamenti equivoci”, prosegue il figlio dell’ex segretario federale della Lega Nord. ”Mi tiro indietro – precisa – per il senso di morale che in casa Bossi è sempre stata la vera stella polare su cui orientare ogni decisione. Era questa la miglior risposta da dare a chi nei giorni scorsi si è preso la briga di aprire, all’interno del mio movimento, una vera e propria caccia alle streghe”. Renzo Bossi, però, non lascerà la Lega Nord. “Non per questo non lavorerò più per la Lega Nord. La prenderò come una pausa sabbatica non solo per dedicarmi al territorio e ai militanti, ma altresì per dimostrare, documenti alla mano, che tutte le infamanti accuse che mi sono state mosse sono del tutto infondate, figlie, forse, della volontà di distruggere una persona che ha da sempre lottato per l’affermazione dell’ideale della Giustizia”. Un gesto che è stato apprezzato dal Senutur.