Rosso Fuoco

Ritorna in pubblicazione la scrittrice Sara Favarò che insieme all’anestesista Grazia Alia scrive “Rosso Fuoco”, un libro di venti racconti che vogliono illuminare quello che potrebbe nascondersi dietro una facciata. Simonetta Agnello Hornby scrive nella prefazione del libro:“Rosso Fuoco, un fuoco sacro e di amore. Una raccolta di storie vere e delicate, sensitive e rispettose nei riguardi delle persone di cui parlano. Scritti con la tecnica dell’io narrante, i racconti delle due autrici sono accomunati dall’amore verso gli altri, presente e vivido in ciascuna di loro, e da una scrittura semplice ed efficace. Grazia Alia, anestesista di professione, è alla sua prima opera di scrittura pubblicata. Si descrive come “né scrittrice né nota”. In realtà “è” una scrittrice. Grazia Alia racconta con sensibilità e pudore le storie dei propri pazienti. Tutta la vita in un carpetta gialla è un piccolo capolavoro che mi ricorda Maupassant ed è una storia densa di pathos e tenerissima. L’autrice descrive con arguzia gli incontri occasionali per strada, in ospedale, e perfino in treno. Nello splendido diario della sua avventura nel Bangladesh, che da solo rende questo libro memorabile, Grazia Alia dimostra di avere vero talento”.Sara Favarò  è affermata scrittrice amatissima dal suo pubblico che pesca, come ogni scrittore di talento , anche nei suoi ricordi. Le suore e il bambino sorteggiato, presenti in un racconto,  è un piccolo cameo. Alcuni racconti che sembrano inventati come Anna e la Funza, sono in realtà   storie accadute veramente. La dimestichezza di Sara Favarò con le parole scritte è evidente nei suoi racconti  personali e diventa commuovente quando parla della propria madre, che fu accompagnata nei suoi ultimi giorni dalle cure di Grazia Alia. L’amicizia tra le due donne è nata allora, e ci ha regalato questo libro profondo e godibilissimo libro, che mi ha sollevato lo spirito”.Il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, nella postfazione a Rosso Fuoco, scrive: “Sara e Grazia, stessa età, stesso numero di storie, entrambe artiste e anestesiste. Una artista che scrive verità come fossero inventate e che come una anestesista addormenta per vivere meglio. Una anestesista che addormenta per vivere meglio e che come una artista scrive verità come fossero inventate. Verità e invenzione: per raccontare oltre la verità e oltre la invenzione. Dormire e vivere: per raccontare oltre il sonno e oltre la vita. Le parole sono tutte eguali, tutte perfette, tutte morte. Le storie sono tutte diverse, tutte imperfette, tutte vive. Mentre molti comunicano con parole, Sara e Grazia comunicano con storie. E le storie comunicano più e meglio delle parole.”

Rosaria Palladino

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