Dopo lo scandalo Lega, Rosy Mauro decide di raccontare la sua versione dei fatti a “Il Giornale”. Non sono una traditrice, sono stata eletta con la Lega e continuo a versare la quota”, esordisce. E spiega: “da quanto ero consigliere regionale, come tutti gli eletti leghisti, ho versato la mia quota al partito”, oltre 2mila euro al mese per 10 anni. Quindi “intanto chiariamo che nei soldi della Lega ci sono anche i nostri. E poi la verità è che io per anni non ho preso nemmeno lo stipendio del SinPa. Di più: ho vinto un paio di cause, una da 30 e una da 50 milioni di lire, che ho speso per il SinPa”.
Alla domanda sulla scuola Bosina di Manuela Marrone, moglie di Bossi, il vice presidente del Senato risponde: “e se fosse? Le associazioni, così come la Radio, fanno parte di un progetto politico. E non sono regali sottobanco, ma donazioni previste dalla legge, ripeto”. Quanto alle sie scelte di investimento provate, Mauroprecisa: “ho investito i miei soldi dove ho ritenuto opportuno. Ho scelto anche i diamanti perché l’euro non era conveniente. Come tanti altri”.
Poi torna sull’argomento più chiacchierato del momento, la sua scelta di non dimettersi dalla vicepresidenza del Senato: “sarebbe stata un’ammissione di colpevolezza e io non ho fatto nulla di male. Mi hanno detto: così potrai difenderti meglio: Ma da che cosa? Da due che parlano male di me al telefono? Davvero può bastare questo a far cadere chi ricopre ruoli istituzionali?”. E aggiunge: “ho capito che non si sarebbero fermati anche se avessi lasciato la vicepresidenza già al Maroni day, quando Bobo disse: alla guida del SinPa vogliamo un padano vero”. Con Bossi siete sempre amici? “Certo”, risponde Mauro. E aggiunge che “mi ha mandato a dire che ho fatto bene a fare lo stesso la ‘Batelada’, perchè ‘quando soffia il vento, bisogna tenere’ Questo farò: barra dritta!”.