Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, non può andare in pensione, serve ancora per la tenuta del Paese e per la realizzazione delle riforme economico istituzionali di cui l’Italia necessita. In questo momento di crisi resta l’unico faro cui tutti guardano per tenere a galla la barca e non fare affondare definitivamente il Bel Paese. Gli viene chiesto solo un piccolo straordinario: una elezione a termine dopo la scadenza naturale del suo settennato e poi potrà godersi i nipotini. La proposta viene dal ministro Rotondi che fa propria l’idea del direttore del Tempo, Mario Sechi. “Dovremmo iniziare a considerare l’ipotesi di un accordo per una rielezione a termine di Napolitano”, è l’idea e anche l’auspicio del ministro per l’Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi. “Condivido l’editoriale di ieri del direttore del ‘Tempo’ Mario Sechi sul ruolo insostituibile di Napolitano per la tenuta del sistema-Paese. Aggiungo che la nostra riforma toccherà i poteri del Capo dello Stato e, pertanto – avverte Rotondi – se riusciremo ad approvarla, essa rimarrà esposta all’ipoteca referendaria oltre la scadenza del settennato”. “Pertanto – conclude – dovremmo iniziare a considerare l’ipotesi di un accordo per una rielezione a termine di Napolitano”. “Solo lui – conclude il ministro – sarebbe in grado di gestire la transizione tra gli attuali assetti e quelli figurati nella riforma istituzionale come il centrodestra l’ha proposta nel programma elettorale”. Più che l’opposizione, che non direbbe mai no ad una tale prospettiva, bisogna aspettare la risposta del diretto interessato.