Nell’ambito del processo Ruby ter, Silvio Berlusconi è stato assolto. Il leader di Forza Italia era imputato con l’accusa di corruzione in atti giudiziari, per cui la procura aveva chiesto una condanna di 6 anni. Per i giudici del Tribunale di Milano “il fatto non sussiste”. “Sono stato finalmente assolto dopo più di undici anni di sofferenze, di fango e di danni politici incalcolabili perché ho avuto la fortuna di essere giudicato da magistrati che hanno saputo mantenersi indipendenti, imparziali e corretti di fronte alle accuse infondate che mi erano state rivolte”, è il commento sui social di Berlusconi dopo la sentenza. Assoluzione anche per tutti gli altri 28 imputati. Tra questi Karima el Mahroug, conosciuta come “Ruby”.
Berlusconi “sollevato” dopo assoluzione a Milano La reazione di Silvio Berlusconi, dopo la sentenza è stata “naturalmente di sollievo su una vicenda che lo ha impegnato anche emotivamente per tanto tempo e che adesso, spero, possiamo definitivamente, visto che siamo a tre assoluzioni su tre, chiudere”. Lo ha spiegato ai cronisti l’avvocato Federico Cecconi dopo aver parlato con il leader di Forza Italia.
I legali: tre assoluzioni su tre, è finita” E’ un’assoluzione con la formula più ampia e più piena possibile, non posso che essere enormemente soddisfatto, tre su tre!”. Così l’avvocato Federico Cecconi ha commentato l’assoluzione di Silvio Berlusconi nel Ruby ter a Milano, facendo riferimento anche alle precedenti assoluzioni per i due filoni a Siena e Roma. “Non posso che esternare la nostra massima soddisfazione – ha proseguito Cecconi – per un’assoluzione nella formula più ampia possibile che spero possa mettere definitivamente la parola fine a questa lunga vicenda processuale dove tre tribunali diversi sono convenuti alle stesse medesime conclusioni: il fatto non sussiste”. Il legale ha poi aggiunto: “Vorrei constatare che quello che abbiamo sempre sostenuto, ossia l’estraneità del presidente Berlusconi, qui è stata palesemente confermata”.
Dopo la lettura della sentenza, Karima el Mahroug ha stretto le mani al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e al pm Luca Gaglio. “Non immaginavo una cosa così. Sono contentissima -ha detto -. È stata una liberazione da una vicenda che mi ha travolto e che è stata un macigno non da poco. Di Berlusconi, anche ai tempi, ne ho sempre parlato bene, non ho mai parlato dell’uomo politico. Ho sempre parlato dell’uomo e con me si è sempre comportato bene e quindi potrò solamente essergli grata, grata di aver conosciuto una persona così. Ora ho bisogno di tempo per assimilare. Sono contenta perché finalmente una parte di verità è venuta fuori”.
Tutti assolti Assolte anche altre 27 persone: le cosiddette olgettine e altri ospiti delle serate di Arcore, tra cui la senatrice Maria Rosaria Rossi e il presidente di Medusa Carlo Rossella. Erano tutti accusati a vario titolo di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza ma secondo il Tribunale “il fatto non sussiste”. Per Barbara Guerra è anche stata pronunciata una sentenza di “non luogo a procedere” per prescrizione del reato di calunnia.
Solo pochi giorni fa è arrivata la sentenza di assoluzione nel processo Ruby ter per Karima El Mahroug – soprannominata Ruby – e Silvio Berlusconi. La sentenza è arrivata a quasi sei anni dall’inizio del processo per corruzione e ha chiuso l’ultimo capitolo del romanzo giudiziario nato dai verbali dettati da “Ruby rubacuori”. Il tutto è accaduto anche alla vigilia dell’uscita del primo libro biografico della El Mahroug, presentato all’hotel Diana Majestic a Milano.
“Non sono una prostituta“: con questa frase si apre il libro di Ruby, che poi racconta: “Ho fatto la ragazza immagine, la cubista, la panettiera e la venditrice ambulante – a partire dai miei 9 anni – la bagnina senza saper nuotare, l’estetista senza aver alcuna qualifica, ho frequentato la casa del presidente Berlusconi, ho dormito molte notti su una panchina, sono scappata da 18 comunità. Ho camminato pericolosamente sull’orlo di un burrone, avrei potuto cadere e non sono caduta. Avrei potuto fare la prostituta, ma non l’ho fatto”.
Karima El Mahroug passa poi in rassegna gli incontri più importanti della sua vita e fa riferimento a quello con Silvio Berlusconi, avvenuto per la prima volta il 14 febbraio 2010.
“Il Presidente mi offrì il posto accanto a lui e gli occhi addosso delle altre ragazze un po’ mi mettevano in imbarazzo. Iniziò la cena e mi fu chiesto di presentarmi. Avevo la risposta già collaudata: ‘Mi chiamo Ruby Hayek, sono metà egiziana e metà brasiliana, ho ventiquattro anni. Mia madre è una cantante molto famosa in Egitto’”.
L’incontro con Berlusconi, come racconta, è stato per lei una salvezza. “Guardando indietro non tornerei ad Arcore perché ho vissuto 13 anni psicologicamente pesanti, ma conoscere Berlusconi fu una salvezza perché mi aiutò economicamente”.
Solo pochi giorni fa è arrivata la sentenza di assoluzione nel processo Ruby ter per Karima El Mahroug – soprannominata Ruby – e Silvio Berlusconi.