Ruby: famiglia Fadil vedrà salma, poi inizio dell’autopsia

I familiari di Imane Fadil, una delle testimoni chiave del caso Ruby morta in circostanze misteriose lo scorso primo marzo all’ospedale Humanitas, nel pomeriggio vedranno per la prima volta, a distanza di quasi un mese dal decesso, il corpo della modella per la procedura del “riconoscimento salma” e poi successivamente, forse gia’ oggi, dovrebbe iniziare l’autopsia. Da quanto si e’ saputo, in particolare, verso le 14.30 il fratello della 34enne, Tarek, e uno dei legali dei familiari, l’avvocato Mirko Mazzali, saranno all’Istituto di medicina legale di Milano per il riconoscimento della salma. Ieri, il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano e i pm Luca Gaglio e Antonia Pavan hanno conferito l’incarico per l’esame autoptico al pool di consulenti guidato dall’anatomopatologa Cristina Cattaneo.

Il quesito a cui la schiera di esperti nominati dalla Procura di Milano, guidati da Cristina Cattaneo, dovra’ rispondere per cercare di individuare le cause della morte della giovane prendera’ in considerazione ogni aspetto: si va dall’avvelenamento per intossicazione da metalli (e’ stata trovata una massiccia concentrazione di cadmio, antimonio e cromo) o altro, alla morte naturale per malattia fulminante, si ipotizza anche una forma rarissima di aplasia midollare, fino ad aspetti genetici. Poi, si dovra’ accertare anche il motivo per cui dal risultato di un test comunicato agli inquirenti lo scorso 12 marzo, effettuato sul sangue e sulle urine della 34enne, siano state trovate “tracce di raggi alfa”, ossia di radiazioni. Cosa che ha destato allarme e ha fatto pensare a una morte dovuta a un ‘mix di sostanze radioattive’. Radioattivita’, poi, esclusa dagli accertamenti dei giorni scorsi degli esperti dell’Arpa e dell’Istituto di Fisica della Statale di Milano. La famiglia “non ha tesi precostituite, vuole sapere la verita’ e si affida al lavoro della magistratura, ai pm che stanno facendo un lavoro ottimo”, ha spiegato l’avvocato Mazzali uscendo ieri dalla stanza dell’aggiunto Siciliano. “Non propende per alcuna ipotesi – ha aggiunto, precisando di aver nominato un consulente medico – noi siamo soddisfatti per il lavoro dei pubblici ministeri che stanno conducendo e cioe’ un’indagine a 360 gradi”.

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