Russia: Navalny formalmente escluso da presidenziali

Le autorità responsabili delle prossime elezioni presidenziali in Russia hanno formalmente escluso dalla corsa elettorale il leader d’opposizione Alexei Navalny, che ora fa appello al boicottaggio del voto del prossimo anno. La Commissione elettorale centrale russa ha deciso all’unanimità che l’attivista anti-corruzione non è idoneo alla candidatura.

Navalny era già implicitamente escluso d’ufficio dalla corsa elettorale, a causa di una condanna in un caso di frode che è però stato considerata dall’opposizione come una decisione politica. Avrebbe potuto partecipare se gli fosse stata data una dispensa speciale o se la sua condanna fosse stata annullata.

‘Il divieto di candidatura alle presidenziali russe per il leader dell’opposizione Alexei Navalny getta seri dubbi sul pluralismo politico in Russia e la prospettiva di elezioni democratiche il prossimo anno’, afferma  un portavoce dell’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini dopo la decisione della Commissione elettorale centrale russa.

Accuse politicamente motivate non dovrebbero essere usate per impedire la partecipazione politica, per questo, ha sottolineato il portavoce, ci aspettiamo che le autorità russe garantiscano un terreno di gioco equo, incluso per le elezioni presidenziali del 18 marzo. L’Ue si aspetta quindi che l’Osce venga invitata per una missione di osservazione elettorale, e baserà la sua valutazione del processo elettorale sui risultati di quest’ultima così come ha già fatto in passato.

L’avvocato blogger, attivista anti-corruzione, implicitamente escluso d’ufficio dalla corsa per le presidenziali avrebbe potuto partecipare all’agone elettorale soltanto nel caso di annullamento della sua condanna,  oppure nel caso di una dispensa speciale. Cose che non sono avvenute cosicché Navalny, dopo l’esclusione, ha lanciato subito un appello al boicottaggio del voto richiamando a raccolta tutti i suoi sostenitori ed alleati. Bisogna osservare però che la decisione della  Commissione elettorale russa non è stata una sorpresa, visto che aveva a più riprese avvertito che il leader dell’opposizione non poteva candidarsi prima del 2028.

La portavoce Maja Kocijancic, in un comunicato del Seae (Servizio europeo per l’azione esterna), ha ricordato che la Corte Europea dei diritti umani (Cedh) aveva stabilito che il diritto a un processo equo era stato negato nel 2013 a Navalny, alla fine condannato lo scorso febbraio per distrazione di fondi.

A questo punto la  principale sfidante di Putin diventa la giornalista televisiva, show woman 36enne Ksenia Sobchak, a capo del Partito per l’iniziativa civile russa.

 

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