Non si ferma la “controffensiva” Ue contro la Russia. Semaforo verde dalla riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi Ue (Coreper) al nuovo, il quarto, pacchetto di sanzioni contro Mosca che vanno a colpire altri settori dell’economia del paese.
Ue, via libera a quarto pacchetto sanzioni
Vietate tutte le transazioni con alcune imprese statali, viene ridotto l’import dalla Russia di acciaio e altri prodotti siderurgici. La Commissione ha precisato in una nota che il bando all’importazione di acciaio vale 3,3 miliardi di ricavi persi per la Russia. Il bando sui rating farà perdere ulteriore accesso ai mercati finanziari Ue. Fuori dalle sanzioni tutto ciò che ha a che fare con l’energia.
Da sottolineare che oggi i flussi di gas russo verso l’Europa hanno raggiunto i livelli più alti da inizio conflitto e Mosca incassa ogni giorno circa 800 milioni di euro vendendo gas, petrolio e carbone. Stop anche all’export di sigari , gioielli e caviale ed attrezzature per il biliardo e il bowling.
Abramovich nel mirino, limiti all’import di acciaio
L’aspetto più significativo del nuovo giro di vite che era stato annunciato nei giorni scorsi dalla Presidente della Commissione Ue von der Leyen è probabilmente la ventina di nuovi individui che vengono sanzionati. Tra loro anche Roman Abramovich, il miliardario russo proprietario del Chelsea. Tra le società, United Aircraft Corporation, il gruppo di cantieristica navale statale United Shipbuilding Corporation, Russia Helicopters e una delle divisioni del colosso petrolifero Rosneft.
Approvato inoltre dal Coreper una dichiarazione diretta all’Organizzazione mondiale del commercio (il Wto) sull’invasione russa in Ucraina: viene chiesta la sospensione dell’applicazione dello status di “nazione più favorita” alla Russia – come anticipato dagli Stati Uniti – e lo stop all’esame della candidatura della Bielorussia per entrare nell’organizzazione. Inoltre è arrivato l’ok a un primo stanziamento di 300 milioni di aiuti diretto all’Ucraina.
FMI approva esborso emergenza
Sempre ieri, il Comitato esecutivo del Fondo monetario internazionale ha approvato un esborso da 1,4 miliardi di dollari a favore dell’Ucraina, sulla base del Rapid Financing Instrument, per aiutare a sostenere le necessità finanziarie urgenti e mitigare l’impatto della guerra.
L’istituzione di Washington ha ricordato che l’esborso annunciato equivale alla metà della quota di capitale dell’Ucraina nel fondo stesso e che aiuterà a fronteggiare le necessità di pagamenti derivante dalla guerra e fornirà supporto sul breve termine, facendo al tempo stesso da catalizzatore sui finanziamenti di altri partner.
PIL Ucraina a rischio tracollo
Al momento il Fmi si attende che il deficit di Bilancio ucraino salga al 6,7% del PIL quest’anno, dal 4,1% del 2021, e che il debito lieviti al 60,3% dal 50,2%. Lo studio stima che il debito resti sostenibile “a condizione di una rapida soluzione della situazione e di finanziamenti sufficienti da fronti ufficiali”, ma anche sulla base della previsione su “una forte ripresa e ricostruzione nel medio termine”. Al tempo stesso ammette che “la capacità dell’Ucraina di ripagare il Fondo e’ soggetta a rischi eccezionali”.