Un canale diretto, segreto e sicuro con il Cremlino usando le strutture diplomatiche russe negli Stati Uniti. La richiesta di Jared Kushner, uno dei piu’ stretti consiglieri di Donald Trump e marito di Ivanka, all’ambasciatore russo negli Stati Uniti Sergei Kislyak e’ al centro delle indagini dell’Fbi nell’ambito del Russiagate. Un’inchiesta arrivata fino alla Casa Bianca e allo stesso Kushner, finito nel mirino delle autorita’ che, comunque, non lo hanno ancora sentito.
Le rivelazioni del Washington Post sono una nuova doccia fredda per l’amministrazione Trump, con il presidente che pensa a un rimpasto del suo staff e a importanti novita’, quali filtri legali per i suoi tweet – valutati uno a uno da un gruppo di legali che decidera’ se finiranno o meno in rete – e meno briefing con la stampa. Se il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, sembra ormai avviato a dire addio al suo ruolo, una sorte simile potrebbe attendere proprio la consueta conferenza stampa giornaliera della Casa Bianca: nei piani ci sarebbe una riduzione del numero di appuntamenti, con l’obiettivo di contenere eventuali gaffe e soprattutto non esporsi in un momento delicato come quello attuale. E che la tensione sia alta sul Russiagate sembrerebbe dimostrarlo il fatto che Trump non tenrrà la conferenza stampa alla fine del G7 di Taormina, rompendo una tradizione ma soprattutto sottraendosi alle eventuali domande su Kushner.
Lo scandalo del marito di Ivanka e’ scoppiato infatti con Trump all’estero, accompagnato proprio dalla figlia e da Kushner, rientrati in anticipo negli Stati Uniti. Kushner avrebbe chiesto a Kislyak un canale diretto di comunicazione fra il transition team di Trump e il Cremlino nel corso di un incontro alla Trump Tower l’1 o 2 dicembre. All’incontro era presente anche l’ex consigliere alla sicurezza nazionale, Michael Flynn, la prima testa eccellente dell’amministrazione Trump a cadere travolta dal Russiagate.
L’incontro e’ considerato dall’Fbi di interesse dal punto di vista delle indagini. Kislyak, secondo indiscrezioni, sarebbe stato colto di sorpresa dalla richiesta di Kushner di usare strutture russe per le comunicazioni. Una sorpresa legata ai rischi che comportava per la Russia, che si sarebbe trovata a dover mostrare a un americano i suoi sistemi di comunicazione. Kushner avrebbe anche discusso con Kislyak un incontro fra un rappresentante di Trump e un ”contatto russo” in un altro paese non identificato.