I sacchetti bio per la frutta e la verdura, che dal primo gennaio nei supermercati sono a pagamento, si potranno portare da casa, ma “solo se sono contenitori nuovi”. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti annuncia che sarà questa l’interpretazione che darà il ministero della Salute nei prossimi giorni. “Io – spiega in una intervista a La Repubblica – rivendico la bontà del provvedimento ambientale: ho fatto una scelta chiara e trasparente per evitare abusi e ne assumo la titolarità. Oggi il consumatore sa quanto paga: tra 1 e 2 centesimi, cifra irrisoria in un anno. Se non avessimo fatto la scelta di metterlo in chiaro, il costo sarebbe finito nel prezzo di vendita. Non controllabile. L’aumento poteva anche essere molto più elevato”.
Ma L’unione nazionale dei consumatori è scettica. “Nessun passo avanti – osserva in una nota -. Intanto perché i sacchetti devono essere nuovi e non si possono riutilizzare, vanificando l’obiettivo ambientalista di ridurne l’uso e poi perché va risolto il problema del rispetto della normativa sulla tara. Il consumatore, altrimenti, potrebbe cadere dalla padella alla brace, finendo per ripagare una seconda volta la sua borsa nuova al prezzo della frutta o della verdura acquistata, se il suo sacchetto sarà più pesante rispetto a quello usato dal supermercato e per il quale la bilancia è tarata. O si faciliterà la possibilità dei clienti di poter pesare la merce senza sacchetto contenitore, cambiando la base della bilance, attualmente piatte, oppure andrà consentito di fare la tara, operazioni non così semplice”.