Saifeddine Maaroufi, imam della moschea di Lecce: ‘Musulmani d’Italia, usate il diritto di voto e votate qualcuno che si impegna a fare le cose giuste per i musulmani’

Un invito a “prestare attenzione agli affari dei musulmani” in occasione del voto. A dirlo, l’imam della moschea di Lecce, Saifeddine Maaroufi che ha citato esplicitamente il testo della legge Foti.

“C’è in preparazione una legge – ha detto l’imam così come riportato da ‘Il Giornale’ – che cerca di chiudere le moschee, quindi noi non possiamo guardare inermi, dobbiamo muoverci anche sul lato dei rappresentanti del popolo. Quindi, fratelli, chi la possibilità e ha la cittadinanza italiana, dovrebbe pensare a questo impegno per l’Islam”, ha proseguito il capo della comunità islamica leccese, alludendo alla proposta di legge (approvata per ora dalla Camera e in arrivo al Senato) che prevede restrizioni sulle moschee nate in luoghi considerati “non idonei”.

La legge, primo firmatario il capogruppo alla camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, la norma intende prevenire la creazione di luoghi di culto islamico in sedi del terzo settore, introducendo un principio di maggiore trasparenza. Una norma che l’imam salentino di origine tunisina pare non avere affatto gradito.

Come si ascolta in un video pubblicato sui social, nel proprio sermone del venerdì l’esponente religioso a un tratto ha colto l’occasione per portare l’attenzione dei fedeli sulle prossime elezioni. E sulla necessità di votare candidati che rappresentino gli interessi dei musulmani. “Se dobbiamo scegliere chi si occuperà della nostra vita quotidiana, chi gestirà la nostra città e le leggi che determineranno i nostri diritti, non possiamo sperare che venga qualcuno che con il suo buon cuore si metta a scegliere le cose buone per i musulmani. Dobbiamo fare la nostra parte. Quindi chi ha la possibilità di intervenire, deve votare qualcuno che si impegna a fare le cose giuste per i musulmani”, ha affermato l’imam dal suo scranno, facendo poi un preciso riferimento all’attualità”.

Lo scoop del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti non è piaciuto al diretto interessato che, in poche ore, ha replicato su Facebook con due post sdegnati.  “Vi avevo detto che ormai la caccia alle streghe è aperta – ha scritto l’imam di Lecce –  Ecco ‘Il Giornale.it’ che mi dedica un articolo, allarmista perché ricordavo ai membri della mia comunità un loro dovere civico e un diritto sancito dalla Costituzione italiana, cioè il diritto di voto!”.

L’imam prosegue con un post scriptum: “È deplorevole che un giornalista, per fare scalpore e utilizzi titoli fuorvianti e parli di “Preservare le conquiste dell’islam”, un’espressione che non ho usato”. E ancora, in un altro post: “Se avessi predicato l’isolamento e il rifiuto delle leggi e dei doveri di cittadini, mi avrebbero accusato di predicare l’oscurantismo e di complottare contro lo Stato. Predichi, invece, di partecipare alla vita sociale e fare i propri doveri sanciti dalla costituzione, diventi complottista in cerca di “conquiste islamiche”! Parole che non ho proferito d’altronde”.

Il religioso islamico di origine tunisina, che non può rientrare nel suo Paese per le posizioni ritenute da Tunisi troppo integraliste, il giorno prima aveva contestato le parole della Meloni sull’imam di Torino. “Siamo in piena caccia alle streghe e all’appello mancano solo i tribunali di inquisizione! Meglio che i magistrati lascino tranquilli i governatori corrotti e corruttori, per occuparsi a perseguitare chi usa la sua libertà di pensiero e d’espressione… siamo ancora sotto democrazia o mi sbaglio?”.

Boicottate queste trasmissioni”. L’appello viene lanciato dalla pagina Facebook di Saif Eddine ed è rivolto a tutti i musulmani d’Italia. La preoccupazione è rivolta soprattutto nei confronti di alcune trasmissioni in particolare come Fuori dal coro e Dritto e rovescio che mancherebbero di rispetto ai musulmani.

“Voglio fare un appello ai musulmani d’Italia che si ostinano a partecipare a trasmissioni tv alle quali non ha nessun senso partecipare – dice Saif Eddine – Mi riferisco alle trasmissioni andate in onda mercoledì sera e giovedì sera su Mediaset: “Fuori dal coro” di Mario Giordano e “Dritto e rovescio” di Paolo Del Debbio. Anche ieri è andata in scena una delle peggiori immagini che si possa dare dell’Islam. Quelli sono ambiti preparati e studiati dove bisogna andare preparati. Con altri fratelli e sorelle facciamo corsi di formazione dove studiamo le trasmissioni e quello che andiamo a dire in studio. Conosciamo bene il presentatore e a quale filone politico fa riferimento. Perfino il regista, gli autori e il target di persone a cui le singole trasmissioni si rivolgono. Sulla base di tutto questo noi studiamo i nostri interventi e poi andiamo. Abbiamo assistito a scene in cui interlocutori non musulmani si sono permessi di offendere i nostri fratelli e sorelle. Oggi in Italia si è arrivati a un punto di critica verso l’Islam che non si era mai raggiunto prima. I conduttori televisivi si permettono di dire ai musulmani che non conoscono l’Islam. Se chi ha più esperienza non partecipa più a questo tipo di programmi ci sarà un perché. Sono anni che vi diciamo di boicottare questo tipo di trasmissioni. Oltretutto oggi lo fanno umiliandoci. Questo tipo di attività è professionale e va fatta in modo professionale. A ogni persona spetta un certo tipo di ruolo. Io per esempio ho studiato comunicazione televisiva e relazioni col pubblico. Oggi per dare la migliore figura dell’Islam bisogna prepararsi. Tutto questo per difendere l’islam in Italia e non per trasformarsi in un disastro per l’Islam”.

Un invito a “prestare attenzione agli affari dei musulmani” in occasione del voto. A dirlo, l’imam della moschea di Lecce, Saifeddine Maaroufi che ha citato esplicitamente il testo della legge Foti.

“C’è in preparazione una legge – ha detto l’imam così come riportato da ‘Il Giornale’ – che cerca di chiudere le moschee, quindi noi non possiamo guardare inermi, dobbiamo muoverci anche sul lato dei rappresentanti del popolo. Quindi, fratelli, chi la possibilità e ha la cittadinanza italiana, dovrebbe pensare a questo impegno per l’Islam”, ha proseguito il capo della comunità islamica leccese, alludendo alla proposta di legge (approvata per ora dalla Camera e in arrivo al Senato) che prevede restrizioni sulle moschee nate in luoghi considerati “non idonei”.

La legge, primo firmatario il capogruppo alla camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti, la norma intende prevenire la creazione di luoghi di culto islamico in sedi del terzo settore, introducendo un principio di maggiore trasparenza. Una norma che l’imam salentino di origine tunisina pare non avere affatto gradito.

Come si ascolta in un video pubblicato sui social, nel proprio sermone del venerdì l’esponente religioso a un tratto ha colto l’occasione per portare l’attenzione dei fedeli sulle prossime elezioni. E sulla necessità di votare candidati che rappresentino gli interessi dei musulmani. “Se dobbiamo scegliere chi si occuperà della nostra vita quotidiana, chi gestirà la nostra città e le leggi che determineranno i nostri diritti, non possiamo sperare che venga qualcuno che con il suo buon cuore si metta a scegliere le cose buone per i musulmani. Dobbiamo fare la nostra parte. Quindi chi ha la possibilità di intervenire, deve votare qualcuno che si impegna a fare le cose giuste per i musulmani”, ha affermato l’imam dal suo scranno, facendo poi un preciso riferimento all’attualità”.

Lo scoop del quotidiano diretto da Alessandro Sallusti non è piaciuto al diretto interessato che, in poche ore, ha replicato su Facebook con due post sdegnati.  “Vi avevo detto che ormai la caccia alle streghe è aperta – ha scritto l’imam di Lecce –  Ecco ‘Il Giornale.it’ che mi dedica un articolo, allarmista perché ricordavo ai membri della mia comunità un loro dovere civico e un diritto sancito dalla Costituzione italiana, cioè il diritto di voto!”.

L’imam prosegue con un post scriptum: “È deplorevole che un giornalista, per fare scalpore e utilizzi titoli fuorvianti e parli di “Preservare le conquiste dell’islam”, un’espressione che non ho usato”. E ancora, in un altro post: “Se avessi predicato l’isolamento e il rifiuto delle leggi e dei doveri di cittadini, mi avrebbero accusato di predicare l’oscurantismo e di complottare contro lo Stato. Predichi, invece, di partecipare alla vita sociale e fare i propri doveri sanciti dalla costituzione, diventi complottista in cerca di “conquiste islamiche”! Parole che non ho proferito d’altronde”.

Il religioso islamico di origine tunisina, che non può rientrare nel suo Paese per le posizioni ritenute da Tunisi troppo integraliste, il giorno prima aveva contestato le parole della Meloni sull’imam di Torino. “Siamo in piena caccia alle streghe e all’appello mancano solo i tribunali di inquisizione! Meglio che i magistrati lascino tranquilli i governatori corrotti e corruttori, per occuparsi a perseguitare chi usa la sua libertà di pensiero e d’espressione… siamo ancora sotto democrazia o mi sbaglio?”.

Boicottate queste trasmissioni”. L’appello viene lanciato dalla pagina Facebook di Saif Eddine ed è rivolto a tutti i musulmani d’Italia. La preoccupazione è rivolta soprattutto nei confronti di alcune trasmissioni in particolare come Fuori dal coro e Dritto e rovescio che mancherebbero di rispetto ai musulmani.

“Voglio fare un appello ai musulmani d’Italia che si ostinano a partecipare a trasmissioni tv alle quali non ha nessun senso partecipare – dice Saif Eddine – Mi riferisco alle trasmissioni andate in onda mercoledì sera e giovedì sera su Mediaset: “Fuori dal coro” di Mario Giordano e “Dritto e rovescio” di Paolo Del Debbio. Anche ieri è andata in scena una delle peggiori immagini che si possa dare dell’Islam. Quelli sono ambiti preparati e studiati dove bisogna andare preparati. Con altri fratelli e sorelle facciamo corsi di formazione dove studiamo le trasmissioni e quello che andiamo a dire in studio. Conosciamo bene il presentatore e a quale filone politico fa riferimento. Perfino il regista, gli autori e il target di persone a cui le singole trasmissioni si rivolgono. Sulla base di tutto questo noi studiamo i nostri interventi e poi andiamo. Abbiamo assistito a scene in cui interlocutori non musulmani si sono permessi di offendere i nostri fratelli e sorelle. Oggi in Italia si è arrivati a un punto di critica verso l’Islam che non si era mai raggiunto prima. I conduttori televisivi si permettono di dire ai musulmani che non conoscono l’Islam. Se chi ha più esperienza non partecipa più a questo tipo di programmi ci sarà un perché. Sono anni che vi diciamo di boicottare questo tipo di trasmissioni. Oltretutto oggi lo fanno umiliandoci. Questo tipo di attività è professionale e va fatta in modo professionale. A ogni persona spetta un certo tipo di ruolo. Io per esempio ho studiato comunicazione televisiva e relazioni col pubblico. Oggi per dare la migliore figura dell’Islam bisogna prepararsi. Tutto questo per difendere l’islam in Italia e non per trasformarsi in un disastro per l’Islam”.

Il religioso islamico di origine tunisina, che non può rientrare nel suo Paese per le posizioni ritenute da Tunisi troppo integraliste, il giorno prima aveva contestato le parole della Meloni sull’imam di Torino. “Siamo in piena caccia alle streghe e all’appello mancano solo i tribunali di inquisizione! Meglio che i magistrati lascino tranquilli i governatori corrotti e corruttori, per occuparsi a perseguitare chi usa la sua libertà di pensiero e d’espressione… siamo ancora sotto democrazia o mi sbaglio?”.

Boicottate queste trasmissioni”. L’appello viene lanciato dalla pagina Facebook di Saif Eddine ed è rivolto a tutti i musulmani d’Italia. La preoccupazione è rivolta soprattutto nei confronti di alcune trasmissioni in particolare come Fuori dal coro e Dritto e rovescio che mancherebbero di rispetto ai musulmani.

“Voglio fare un appello ai musulmani d’Italia che si ostinano a partecipare a trasmissioni tv alle quali non ha nessun senso partecipare – dice Saif Eddine – Mi riferisco alle trasmissioni andate in onda mercoledì sera e giovedì sera su Mediaset: “Fuori dal coro” di Mario Giordano e “Dritto e rovescio” di Paolo Del Debbio. Anche ieri è andata in scena una delle peggiori immagini che si possa dare dell’Islam. Quelli sono ambiti preparati e studiati dove bisogna andare preparati. Con altri fratelli e sorelle facciamo corsi di formazione dove studiamo le trasmissioni e quello che andiamo a dire in studio. Conosciamo bene il presentatore e a quale filone politico fa riferimento. Perfino il regista, gli autori e il target di persone a cui le singole trasmissioni si rivolgono. Sulla base di tutto questo noi studiamo i nostri interventi e poi andiamo. Abbiamo assistito a scene in cui interlocutori non musulmani si sono permessi di offendere i nostri fratelli e sorelle. Oggi in Italia si è arrivati a un punto di critica verso l’Islam che non si era mai raggiunto prima. I conduttori televisivi si permettono di dire ai musulmani che non conoscono l’Islam. Se chi ha più esperienza non partecipa più a questo tipo di programmi ci sarà un perché. Sono anni che vi diciamo di boicottare questo tipo di trasmissioni. Oltretutto oggi lo fanno umiliandoci. Questo tipo di attività è professionale e va fatta in modo professionale. A ogni persona spetta un certo tipo di ruolo. Io per esempio ho studiato comunicazione televisiva e relazioni col pubblico. Oggi per dare la migliore figura dell’Islam bisogna prepararsi. Tutto questo per difendere l’islam in Italia e non per trasformarsi in un disastro per l’Islam”.

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