Se dagli ultimi sondaggi politici risulta che Elly Schlein sta restituendo vigore al Pd ai danni di M5s e Terzo Polo, la neo segretaria Dem prova a trovare un terreno comune con le opposizioni sul salario minimo, tema particolarmente caro ai 5 stelle che hanno presentato in passato più di una proposta in merito. Giuseppe Conte lo ha rimarcato, anche per non essere scavalcato a sinistra, ma in queste ore è la proposta Schlein a tenere banco, compresa la disponibilità a cambiarla in corsa per fare fronte comune.
La proposta in casa CGIL
“Io sono disposta da subito a ragionare di come cambiare la nostra proposta e di come trovare una proposta unitaria”, dice Schlein al congresso della Cgil nel confronto con Conte, Calenda e Fratoianni, tendendo la mano agli altri leader nel tentativo di ricompattare le opposizioni.
“Ci sono battaglie comuni da portare aventi insieme nel Parlamento e nel Paese”, scandisce la segretaria del Pd. Sulla Sanità pubblica “ho letto con interesse le proposte del Terzo polo e di Azione e mi sono confrontata spesso con Giuseppe (Conte) e Nicola (Fratoianni). Servono risorse, personale, cura sui territori”.
Quindi indica tutta la manovra del governo (“che ha deciso di colpire i poveri anziché la povertà”, scandisce) come “terreni su cui una battaglia comune si può fare”.
Alternativa
“Bisogna indicare terreni condivisi o è gioco facile per tutti”, avverte. “Carlo, che cercassi di rubare voti a destra ce ne eravamo accorti”, ha detto la segretaria del Pd rivolgendosi al leader di Azione per poi aggiungere: “Non stiamo qui a fregarci tra di noi ma a interrogarci su dove si è spezzato il filo con il 60% che non è andato a votare, che non ha votato destra ma non vede una opposizione. Vorremo provare a costruire questa alternativa”.
Modello Spagna contro la precarietà
Tornando quindi a parlare di lavoro la leader Dem ricorda che “la Spagna dimostra che si può trovare una via per spezzare la precarietà”. Mentre il nostro “è un Paese in cui il lavoro si è impoverito e si è sempre più frammentato ed è diventato sempre più precario. Per questo ci batteremo, ci batteremo per un salario minimo perché al di sotto di una certa soglia non si può più parlare di lavoro ma è solo sfruttamento”, scandisce confermando l’obiettivo su cui schiererà il partito. “Ci batteremo perché ci sono più di 3 milioni di lavoratori che sono poveri anche se lavorano”, dice ricordando come il tema sia lo stesso che ieri “mi sono sentita di porre all’attenzione della presidente Giorgia Meloni”.
“Non possiamo più accettare questa situazione tanto più di fronte ad una alta inflazione che mette a rischio il potere di acquisto delle famiglie. Non possiamo accettare che ci siano salari così bassi e quindi accanto al salario minimo ci sarà anche la battaglia per una legge sulla rappresentanza che spazzi via i contratti pirata e chiaramente anche una battaglia per limitare finalmente i contratti a termine che condannano alla precarietà moltissimi giovani”, elenca. E alla domanda se le proposte potranno trovare terreno fertile tra tutte le opposizioni dice: “Il salario minimo è uno dei temi su cui le opposizioni hanno presentato mozioni in parlamento. Ne discuteremo”, conclude.
La risposta di Meloni
Nel ribadire il no al salario minimo, la premier Meloni fornisce le sue motivazioni durante il Question Time alla Camera: “Spiego banalmente perché. Perché io non ho un approccio ideologico su questa materia ma pragmatico. Io mi interrogherei sull’ipotesi che il salario minimo legale possa diventare un parametro aggiuntivo delle tutele garantite ai lavoratori, ma non un parametro sostitutivo. E nel nostro sistema, un parametro di questo tipo rischierebbe di creare per molti lavoratori condizioni peggiori di quelle che hanno oggi”.