Revocata la sede deliberante al testo di legge sulla diffamazione, in commissione giustizia al Senato. A richiederlo sono stati sei senatori di quasi tutte le parti politiche: Bruno, Perduca, Vita, Vimercati, Li Gotti e D’Ambrosio. La scelta sarebbe motivata dalla complessità della legge, che richiede un esame anche dell’Aula.
Tale decisione tuttavia, fa slittare i tempi per l’approvazione del ddl sulla diffamazione oltre il 26 ottobre, giorno in cui termina la sospensione della pena al carcere per il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, che con toni accesi replica: “E’ successo quello che immaginavo. Questi politici cialtroni sono ipocriti e codardi. Ora la Procura renda esecutiva la pena e mi venga a prendere”.
“Io chiedo a questo punto alla Procura di trasmettermi l’ordine di carcerazione che non ho ancora ricevuto – aggiunge il giornalista – vorrei capire chi si prende la responsabilità di tenere questo ordine nel cassetto. Voglio che cessi questo trattamento anormale evidentemente non mi hanno mandato l’ordine perché non hanno il coraggio di renderlo esecutivo essendosi resi conto dell’errore che hanno fatto. Si vergognano”.
Sallusti poi attacca poi l’ipocrisia e la viltà di tali politici, “ai quali non chiederò nulla perché non sono in grado di decidere nulla”