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Sorrisi smorzati dalla consapevolezza che la scuola che frequentano da anni non sarà più la stessa. E’ il primo giorno di scuola per gli studenti del liceo Soleri di Saluzzo (Cuneo), l’istituto al centro delle cronache estive per lo scandalo di cui si è reso protagonista il professor Valter Giordano, arrestato per violenza sessuale nei confronti di due allieve all’epoca minorenni e poi messo ai domiciliari in un istituto di suore. La scuola è sorvegliata dalle forze dell’ordine, mentre insegnanti e bidelli invitano gli alunni , la maggioranza di sesso femminile, ad entrare in aula, schivando i giornalisti che invece chiedono di intervistarli. C’è chi però cede alle domande dei cronisti e continua a difendere quel prof che la città ama e che gli stessi docenti stimavano al punto di eleggerlo vicepreside.
“Era il miglior professore della scuola – racconta Sara, che avrebbe dovuto averlo come insegnante a partire da quest’anno – e per questo sono delusa e sorpresa”.
“Non è tutta colpa sua, continua. Le nostre compagne erano abbastanza mature per capire che cosa stesse accadendo e decidere”.
Anche al termine delle lezioni il presidio delle forze dell’ordine ha evitato l’assalto dei media. Molti studenti e professori sono usciti da ingressi secondari per evitare di venire avvicinati, sollecitati a dichiarazioni sul professor Giordano. I pochi che hanno scambiato rapide battute con i cronisti, si sono limitati a dire che ”è stato un primo giorno di scuola normale”. Sembra che nessuno abbia toccato l’argomento, che non ci sia stata alcuna differenza rispetto all’inizio degli anni scolastici precedenti. ”Nessuno – hanno detto alcuni studenti – ci ha parlato della vicenda. La conosciamo perché i giornali e le televisioni ne hanno parlato, ma tutto qui”. Silenzio assoluto anche dai professori, che sono fuggiti alla vista dei cronisti. ”Parlerà la preside, rivolgetevi a lei”, hanno tagliato corto ribadendo quanto già affermato nei giorni scorsi in occasione del consiglio di istituto straordinario.
