È stato completamente smantellato al Salone del Libro lo stand di Altaforte, la casa editrice vicina a Casa Pound al centro delle polemiche, esclusa dalla kermesse. Vicino allo stand del ministero della Difesa è rimasta la sagoma dello stand.
“Le mie dichiarazioni sono state usate come scusa, sono stato denunciato per un reato di opinione. Sono disponibile a chiarire la mia posizione con la Procura, ma ritengo che la pietra dello scandalo sia il libro ‘Io Matteo Salvini’. E’ un attacco al ministro dell’Interno, che comunque non voglio tirare per il bavero”, commenta Francesco Polacchi, editore di Altaforte. “Una revoca inaccettabile – aggiunge – andremo per via legali”.
“Siamo nel 2019 alla censura dei libri in base alle idee, al rogo dei libri che non ha mai portato fortuna in passato”, dice Matteo Salvini durante un comizio a Pesaro, in cui ha criticato “la minoranza di sinistra che si arroga il diritto di decidere chi può fare musica, chi può fare teatro, chi può pubblicare libri. Alle idee si risponde con altre idee, non con la censura. Alla faccia dei compagni e dei democratici, che decidono chi può andare al Salone del Libro e chi non ha diritto ad andarci”.
“Sarò al Salone del Libro di Torino per ribadire che la logica di Altaforte non si piega al pensiero unico”, aveva annunciato su Facebook Polacchi. “Se avete a cuore la libertà d’espressione – ha scritto – vi aspetto. I libri non devono conoscere censura”.
Martedì Regione Piemonte e Comune di Torino avevano presentato un esposto contro Polacchi e la procura ha aperto una inchiesta per apologia di fascismo. Una “scelta di campo”: Città di Torino e Regione Piemonte definiscono così la decisione di tenere fuori Altaforte dal Solone del Libro per “tutelare la sua immagine, la sua impronta democratica e il sereno svolgimento della manifestazione”. Dopo giorni di polemiche, divisioni e defezioni, sale dunque la tensione alla vigilia dell’inaugurazione della buchmesse. “E’ una richiesta assurda. Faremo causa e la vinceremo”, afferma Francesco Polacchi, che la Procura di Torino ha indagato per apologia del fascismo.
Invitare Salvini alla presentazione del libro? Non lo farò per non metterlo in difficoltà, ma il ministro lo sa che da noi ha le porte aperte. Se venisse sarebbe il benvenuto’, Francesco Polacchi prepara la controffensiva. Il fondatore della casa editrice AltaForte, vicina a CasaPound, esclusa dal Salone del libro, non ha accettato l’esclusione, ieri sera, a poche ore dall’inaugurazione della trentaduesima edizione della kermesse.
Sabato mattina, però, sarà di nuovo a Torino per presentare il libro “Io sono Matteo Salvini – Intervista allo specchio” di Chiara Giannini. “Lo faremo in una location della città”, scandisce Polacchi. In mattinata ha raggiunto la città della Mole “perché si apriva il Salone – spiega – ma anche per riprendere il materiale che ci era stato ingiustamente sequestrato”.
“Ieri sera quando ci hanno comunicato che il nostro banchetto sarebbe stato smantellato, ci hanno detto anche di andare a riprenderci i materiali e così abbiamo fatto”, spiega, rilanciando sull’intenzione di adire le vie legali per l’esclusione.
Antonella Di Pietro