Il 3D non sbarca solo nelle sale cinematografiche, ma prende piede anche nelle sale operatorie. Grazie alla tecnologia tridimensionale il futuro dei trapianti di volto, uno tra gli interventi più complessi, fa un salto in avanti. Ricercatori dell’Università di Pittsburgh (Usa) hanno, infatti, integrato le più sofisticate tecniche digitali per la creazione di scenari 3D, le stesse che stanno spingendo il mercato cinematografico negli ultimi anni, con altre tradizionali della diagnostica medica, come la tomografia computerizzata e la risonanza magnetica. Il risultato, presentato dal team di Vijay S. Gorantla del Reconstructive Transplantation Program durante il congresso della Radiological Society of North America, è un software che consente di anticipare l’intervento del chirurgo maxillo-facciale ricostruendo al computer il volto di persone vittime di gravi traumi facciali (ustioni, colpi d’arma da fuoco). Il programma riesce a simulare con precisione il reticolo di connessioni tra vasi sanguigni, ossa e pelle, coadiuvando l’equipe chirurgica nel lavoro in sala operatoria.
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