L’elicottero che trasportava Francesco Cassardo, l’alpinista italiano ferito durante la discesa dal Gasherbrum VII in Pakistan, è arrivato nell’area di Skardu, nel Gilgit Baltista. Lo rende noto un funzionario del Club Alpino del Pakistan. Lo scalatore è stato trasferito in ospedale per le cure.
Cassardo è stato recuperato all’alba da un elicottero messo a disposizione dalle Autorità pachistane. Insieme al compagno di cordata Cala Cimenti, i due erano stati raggiunti a piedi da altri due loro colleghi partiti dal campo base, che hanno poi portato il ferito più a valle.
“Siamo in attesa dell’esito degli accertamenti”, dice, interpellato dall’ANSA, l’alpinista Agostino da Polenza, che fa parte del comitato Ev-K2-Cnr ed è in contatto con i soccorritori. “Apprensione? No, aspettiamo l’esito degli esami”, si limita ad aggiungere.
Sulle condizioni di Francesco non ci sono dati precisi. Chi lo ha visto racconta di una lesione a un femore e di una brutta contusione alla testa che però è risultata meno preoccupante di quel che sembrava. Cimenti, dopo averlo raggiunto a quota 6.300 metri, è stato rassicurante nei limiti del possibile: “Francesco è grave ma è cosciente. E’ vigile, lucido, e ci aiuta, da medico, a dare le indicazioni necessarie”. Ma ad un certo punto l’angoscia ha fatto breccia anche su di lui: “Fate volare l’elicottero, vi prego”. Cassardo, residente a Rivoli (Torino), lavora in un ospedale della provincia. Nella prima parte della spedizione in Pakistan ha aiutato i colleghi di un piccolo ambulatorio locale a far funzionare un ecografo, e aveva regalato scatole di medicine introvabili da quelle parti. Poi ha dato sfogo all’altra sua grande passione: l’alpinismo.