Matteo Salvini torna ad attaccare il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a poche ore dall’accordo trovato in maggioranza sulla manovra economica. Presente a Milano per l’iniziativa di raccolta firme contro il Mes, il leader della Lega ha tuonato: “Tolga il disturbo perché è il governo sbagliato nel posto sbagliato“.
Rispondendo a una domanda sulla manovra, secondo quanto riportato da Ansa, l’ex ministro si è detto sicuro sulla recessione scongiurata: “Guardate l’economia italiana, è la penultima in Europa. Questo è il governo delle tasse, se le rinvii di tre mesi sempre tasse sono”.
L’accordo raggiunto dalla maggioranza sulla manovra “è tassare gli italiani però una volta al mese, un po’ a maggio, un po’ a giugno, un po’ ad agosto. È un governo che sta insieme con lo scotch, prima ne prendono atto e prima prende atto il presidente Mattarella che l’Italia sta perdendo aziende e credibilità nel mondo, meglio è”.
“Da ministro dell’Interno abbiamo lavorato per un anno con la la Libia e per la Libia e in tre mesi questi l’hanno regalata ai francesi e ai turchi, quindi sarà un problema sia economico che di sicurezza nazionale”, ha aggiunto Salvini.
Sulla manovra ha poi proseguito: “Per il momento mi sto occupando di Mes, vogliamo bloccarlo con ogni energia necessaria. Prima vogliamo fare di tutto per bloccare questo trattato, che arriva mercoledì in Aula, perché è un rischio per il Paese e poi sulla manovra abbiamo qualche giorno in più per ragionarci”.
Il leader della Lega, poi, è tornato a parlare del fondo salva-Stati che tanto ha fatto discutere nelle ultime settimane: “Ci sono già decine di migliaia di firme sia nelle piazze sia online. Siamo in 1500 piazze italiane per portare in Parlamento la voce del popolo, per fermare un trattato che mette a rischio l’economia, il futuro e i risparmi degli italiani. E mercoledì le porteremo al presidente del Consiglio, ammesso che abbia voglia e tempo di leggere ciò che c’è scritto”.
Sul Mes, ha proseguito, “hanno detto tutto e il contrario di tutto, come per la manovra economica questo vale anche per il Mes: se un trattato economico è sbagliato, come stanno sostenendo in tanti economisti e giuristi, non va rinviato ma sospeso”.
“È quello che chiederemo in Parlamento, perché per fortuna vota il Parlamento e non Conte. Ci saranno tanti parlamentari che sceglieranno secondo coscienza e non secondo convenienza” ha concluso.