Prima Luigi Di Maio. Poi Matteo Salvini. Nonostante le critiche giunte da Parigi alle dichiarazioni del capo politico dei 5Stelle oggi tocca al numero uno della Lega attaccare i cugini d’Oltralpe sulla questione migranti. “Le cause delle migrazioni sono diverse. In Africa c’è gente che sottrae ricchezza quei popoli, la Francia è evidentemente tra questi. In Libia la Francia non ha nessun interesse a stabilizzare la situazione, perché ha interessi petroliferi opposti a quelli italiani. Io ho l’orgoglio di governare un popolo generoso, solidale, accogliente e lezioni di bontà e generosità non ne prendiamo da nessuno, men che meno dal signor Macron”, dice il ministro dell’Interno ospite a “Mattino 5” su Canale 5. “Non prendiamo lezioni dalla Francia – ha insistito il vice premier- che ha respinto in questi anni decine di migliaia di migranti alla frontiera di Ventimiglia, compresi donne e bambini, riportandone alcuni di notte nei boschi piemontesi e lasciandoli, come se fossero bestie. Quindi lezioni da Macron non ne prendo”.
“Più persone partono, più ne muoiono. Li salviamo in mare e poi li riportiamo indietro, come ha fatto la Guardia costiera libica. Chi veramente vuole il bene del continente africano e della sicurezza dei cittadini italiani, fa di tutto per evitare che i trafficanti di esseri umani continuino nei loro loschi affari. I porti italiani per i trafficanti sono e rimangono chiusi”, ha ribadito poi Salvini.
“L’Italia è piena di anti-italiani: dal Pd che sta sempre dalla parte sbagliata della storia ai direttori dei giornali. Credo fermamente che il neocolonialismo della Francia abbia danneggiato gli interessi italiani e il futuro dell’Africa”, dice anche Alessandro Di Battista, entrando alla convention 5 stelle su reddito e quota 100. “Sono contento che anche la Meloni e alcuni di sinistra la pensino come noi. Io il neocolonialismo l’ho studiato a fondo e posso dire che tocca agli africani decidere sul loro futuro”, ha aggiunto.
Sulla tensione con Parigi è nuovamente intervenuto il commissario europeo agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici, che, a margine dell’Ecofin a Bruxelles, ha commentato le dichiarazioni nei riguardi della Francia di esponenti di punta del governo italiano. “La relazione tra Francia e Italia è molto stretta: qualsiasi scontro tra i due Paesi è un vero peccato. Alcune dichiarazioni sono semplicemente stupide” ha detto Moscovici, confermando così le critiche già espresse ieri. “Gli statisti che hanno qualche responsabilità dovrebbero avere bene in mente la storia dei due Paesi – ha continuato – e l’unica cosa a cui dovrebbero lavorare è un riavvicinamento tra Francia e Italia, perché sono due Paesi fondatori del progetto europeo, intimamente vicini. Qualsiasi altra dichiarazione è” da considerarsi “ostile, a volte assai inappropriata e assurda”.