Salvini: “No a dimissioni di Lamorgese. Su Duringon ragioniamo”

Un incontro a tre per risolvere il nodo Lamorgese che fa il paio con il caso Duringon. E’ questa la richiesta che Matteo Salvini ha fatto a Mario Draghi per ‘chiudere’ il dossier sul ministro dell’Interno rea, secondo lo stato maggiore di via Bellerio, di non ‘fare bene il ministro’. Lo dice il segretario della Lega ai microfoni di Agorà su Rai 3. “A Draghi ho chiesto un incontro a tre con il ministro Lamorgese”. Ministro che non deve lasciare il suo posto. “La Lamorgese deve cominciare a fare il ministro perché gli italiani non se ne stanno accorgendo”, dice l’ex titolare del Viminale.

Parole decise ma più morbide rispetto a quanto registrato fino ad ora: un cambio, questo, frutto, probabilmente, del faccia a faccia avvenuto tra Draghi e Salvini nei giorni scorsi. Draghi avrebbe chiesto al segretario della Lega di abbassare il tono sul ministro per evitare continui scontri tra i partiti che sostengono la sua maggioranza ed evitare che questo scontro politico possa essere usato per qualche ‘sgambetto’ parlamentare. In cambio la Lega avrebbe chiesto un cambio di linea del Viminale più vicina ai desiderata della Lega da attuarsi sotto la stretta osservazione di Nicola Molteni. Ma Salvini dovrebbe cedere su Claudio Duringon al centro di critiche della sinistra dopo la sua proposta di intitolare un parco di Latina al fratello di Mussolini. Insomma uno scambio tutto politico per accontentare tutti i partiti e continuare a navigare senza problemi.

E indizi che possa essere trovata la quadra su questi due dossier arrivano sempre dalle parole di Matteo Salvini. Sul caso Durigon, “è un mese che la sinistra lo insegue nel nome del fascismo e di robe surreali. Siccome è una persona che stimo ai massimi livelli, mi vedrò con Claudio e per evitare altri mesi di polemiche valuteremo come andare avanti: per il bene suo, del governo e del Paese”, dice Salvini. Parole che fanno capire che il segretario della Lega sia pronto a scaricare il suo sottosegretario.

Sul rave di Viterbo, “il responsabile di quello che accade in Italia è il ministro dell’Interno, non si può scaricare il barile su questore, prefetto, polizia o carabinieri. La pubblica sicurezza di questo Paese dà all’Europa un’immagine devastante, altro che attenzionare i terroristi talebani che rischiano di arrivare dall’Afghanistan: qua non riusciamo a bloccare qualche sciroccato che viene a far casino in provincia di Viterbo”.

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