Sembra, apparentemente,  in crisi l’intesa   Salvini-Di Maio, che ha permesso l’elezione dei presidenti di Camera e Senato che avrebbe gettato le basi per   la formazione di un nuovo governo. Si è allo scambio di veleno tra i due leader ma è reale, e possibile, come leggono i dem, che altro non sia che un ‘gioco delle parti’.

Sulle trattative per il governo Salvini  sembra pessimista: ‘Non mi vedo a fare il ministro di un governo Di Maio. Il centrodestra ha preso più voti e ritengo che il candidato presidente del Consiglio debba essere del centrodestra. Se no qui si fa la figura del gambero… Siamo generosi ma non fino a questo punto’.

Un punto certo c’è: le consultazioni del presidente Sergio Mattarella inizieranno mercoledì 4 aprile, e non il 3 come si ipotizzava, ma  il calendario è ancora in definizione ma è prevedibile che impegneranno tutto il resto della settimana.

 A dar fuoco alle polveri di giornata è il leader leghista, che parlando in Senato conferma che il centrodestra andrà alle consultazioni con delegazioni distinte, prima di mandare un avvertimento battagliero al ‘rivale’ candidato premier pentastellato: ‘Io al Colle vado da solo. Così ha scelto il centrodestra, per la prima volta va bene così, poi vediamo’,  premette  Salvini. Poi continua:’Di Maio deve cercare 90 voti, voglio vedere…’,  fa notare come a sottolineare che al centrodestra mancano meno voti per andare a governare: ‘Trovarne 50 è meglio di 90’.

E’ qui che s’innesca la risposta a distanza di Luigi Di Maio: ‘Salvini dice che gli bastano 50 voti. Vuole fare il governo con i 50 voti del Pd di Renzi in accordo con Berlusconi? Auguri!’, è il tweet del candidato premier dei 5 stelle.

Il ragionamento sotteso è evidente: M5S non ha certo paura di tornare alle urne dopo quello che Di Maio prospetta coun abbraccio politico fallimentare.

Ma finto o vero, il battibecco, una volta innescato, sembra infinito. Su Radio 105 Salvini replica: ‘Io dico che sono disponibile a ragionare con tutti, sul programma, sul lavoro, sulla sicurezza. Ma se Di Maio dice comando io, io dico, va beh, amico mio vai avanti…’.

I dem tirati in ballo da Di Maio affermano la posizione del Pd, twittata  dal presidente Matteo Orfini: ‘Ragazzi, scusate se interrompo il vostro affettuoso corteggiamento… ma coi voti del Pd non farete alcun governo perché i nostri parlamentari staranno all’opposizione. Buon proseguimento’.

In realtà è solo un gioco che non svela le intese raggiunte tra le quinte che vengono, ma solo apparentemente, smentite. La parola d’ordine sembra essere: smentire sempre!.

Il capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci afferma: ‘Io sono convinto che Salvini e Di Maio alla fine troveranno un accordo, quando avranno risolto la primaria collocazione delle poltrone da attribuire dice a ‘Democratica’.  Gli elettori ci hanno mandato all’opposizione e inoltre il programma giallo-verde è totalmente in antitesi con il nostro. Non vedo alcun spazio di ‘trattativa’ con il Pd’.

Quanto al segretario reggente Maurizio Martina, spiega: ‘Il Partito Democratico di certo non parteciperà a nessun incontro sui programmi con altri in questi giorni. Noi attendiamo con rispetto prima di tutto le consultazioni  del Presidente della Repubblica.  E nel caso il Pd dovesse rimanere senza un vicepresidente alla Camera, nessun parlamentare dem entrerà nell’ufficio di presidenza della Camera’.

 Anna Rossomando, Ignazio La Russa, Roberto Calderoli e Paola Taverna: sono loro i quattro vicepresidenti che affiancheranno Elisabetta Casellati nella guida del Senato

Nonostante il Pd abbia ribadito di voler fare opposizione, un Governo insieme ai 5Stelle si gioca a 2,50 e per l’accordo tra democratici e centrodestra si sale a 5,00. In questo caso, i bookmaker punterebbero su Paolo Gentiloni premier a 3 volte la scommessa, con Gianni Letta a 5,00 e il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani a 10,00. Un nome ‘nuovo’ alla guida del prossimo Governo, invece, si gioca a 6,00.