Salvini e Santanchè, autentici problemi sotterranei di Giorgia Meloni legati ai processi che li vedono coinvolti

Il 9 ottobre prossimo Daniela Santanché potrebbe finire a processo per il caso Visibilia, visto che quel giorno è prevista l’udienza preliminare a Milano per la ministra del Turismo, il suo compagno Dimitri Kunz e altri due indagati, accusati di truffa aggravata all’Inps. Accusa legata all’utilizzo della cassa integrazione Covid da parte del gruppo editoriale di cui Santanchè era a capo prima di entrare nel governo Meloni: i 13 dipendenti avrebbero comunque lavorato, pagati però con soldi pubblici, per circa 126mila euro. Se sarà rinviata a giudizio, con ogni probabilità la ministra sarà costretta a lasciare l’incarico,  svolto fin qui facendo lo slalom tra critiche e polemiche. Non ultime quelle che circondano l’operato dell’Enit, l’Ente nazionale per il Turismo, finito sotto la lente della Corte dei Conti e dell’Autorità anticorruzione. Un carrozzone che costa 30 milioni di euro all’anno, anche a causa di una serie di onerosi finanziamenti e sponsorizzazioni. A cominciare dalla campagna promozionale della Venere di “Open to meraviglia”, che molti ricordano anche all’estero: un clamoroso flop sommerso dalle polemiche. Ma l’Enit ha sponsorizzato anche il Giro d’Italia, con un contributo di 3,3 milioni di euro a Rcs sport&events (prima del governo Meloni lo stanziamento massimo era stato di 2,6 milioni).

I dati Anac fotografano un sistema ormai collaudato: la Enit spa, su 280 contratti, ha fatto 223 affidamenti diretti. Gli approfondimenti della Corte dei Conti e dell’Anac riguardano anche stipendi e rimborsi ricevuti da alcuni dirigenti e componenti del Cda, oltre che il proliferare di ricche consulenze esterne, non sempre giustificate a livello operativo. Indagini che, a questo punto, si concluderanno quando Santanché potrebbe aver già lasciato il ministero.

In Fratelli d’Italia c’è già  una sorta di guerra interna per prendere, eventualmente, il posto di Daniela Santanchè che molto presto dovrà fare i conti ad inizio ottobre con due udienze preliminari alla fine di altrettante indagini a Milano: quella in cui è accusata di falso in bilancio e quella per truffa ai danni dell’Inps.

A fare il punto della situazione legata alla ministra Santanchè è stato Il Fatto Quotidiano che ha sottolineato senza giri di parole come la posizione della donna abbia generato una sorta di “guerra” in FdI. Un conflitto che la premier Giorgia Meloni è chiamata a controllare da molto vicino.

“Dopo le dimissioni del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a inizio ottobre potrebbe dover affrontare una nuova sostituzione nel governo. La seconda in poche settimane. Riguarderà, con ogni probabilità, la ministra del Turismo Daniela Santanchè, si legge su Il Fatto Quotidiano ricordando, appunto, le questioni con la Giustizia legate alla ministra.

Per Il Fatto Quotidiano, la Meloni avrebbe già in mente tre nomi che potrebbero prendere il posto della Santanchè. Si tratta del deputato e consigliere di Santanchè, Gianluca Caramanna, il capogruppo alla Camera Tommaso Foti e il suo vice Manlio Messina.

Tali vicende legate alla Ministra del Turismo potrebbero essere decisive per il governo Meloni e le scelte della Premier. In questo senso, la Santanchè ha sempre detto che avrebbe rassegnato le dimissioni nel caso peggiore. Dal canto suo la Presidente del Consiglio spera che queste non si sovrappongano a quelle del Ministro Fitto destinato a Bruxelles cosa che potrebbe portare ad un rimpasto di governo che, per ora, si vorrebbe evitare.

L’àncora di salvataggio di Santanchè potrebbe trovarsi nel processo Open Arms con Matteo Salvini che, anche se condannato, non rassegnerà le sue dimissioni da ministro.

Nella peggiore conclusione legata a condanne ricevute dai due ministri quale saranno le decisioni della premier? Saranno rimossi dai loro incarichi? O si proseguirà come se nulla fosse accaduto? Al futuro prossimo l’ardua sentenza…

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