Il centrodestra cerca di prendere le misure, al momento con una netta contrapposizione tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, in vista della manifestazione di Fratelli d’Italia in piazza Montecitorio in occasione del voto di fiducia di oggi al governo Conte. Il leader della Lega ha confermato che sarà in piazza a Montecitorio a fianco di Giorgia Meloni. E ci sarà anche Giovanni Toti, che ha fondato ‘Cambiamo’ uscendo da Fi che invece dice no a una opposizione di piazza e rilancia un progetto unitario del centrodestra con una dialettica ‘repubblicana’ nelle aule parlamentari, senza impennate sovraniste. Situazioni distanti e distinte, al momento, che potrebbero però trovare un momento di confronto in un faccia a faccia in settimana tra l’ex ministro dell’Interno e il leader azzurro.

Tutte le volte che il centrodestra ha corso unito,  osserva Anna Maria Bernini,   ha vinto e questo Berlusconi lo ricorda come fondatore del centrodestra. Giustamente ricorda anche che il centrodestra per esistere deve essere generoso, inclusivo, forte e ampio, e tutti i componenti del centrodestra devono avere la stessa capacità di inclusività, generosità e capacità di articolare politiche comuni.

Silvio Berlusconi  rivendica che sta a Forza Italia ora,  -con l’avvento del governo forse ‘più a sinistra della storia della Repubblica’ costruire un’alternativa, di centrodestra, che non è la destra sovranista. Perché quella destra non potrà mai vincere, da sola, e se vincesse non sarebbe in grado di governare. Occorre ricostruire  lo spazio politico dei liberali, dei cattolici, dei riformatori, delle tradizioni su cui si fondano le libere democrazie dell’Occidente. Noi siamo i soli coerenti eredi di quelle idee. E lo faremo,   aggiunge  Berlusconi,   in Parlamento, luogo della sovranità popolare, ma anche nelle piazze, se tenteranno di mettere le mani nelle tasche degli italiani o di limitare ancora la nostra libertà.

Piazze sì, ma non quella di Montecitorio oggi, sottolinea Bernini: ‘Queste sono le nostre piazze  non Montecitorio durante la fiducia. Le nostre piazze sono i territori, non le piazze della protesta ma quella della proposta di soluzioni per il Paese’.

Salvini riguardo alla mancata presenza di Forza Italia a Montecitorio risponde così: ‘No, perché sarà una piazza senza bandiere di partito e senza simboli. Chi c’è è libero di esserci come cittadino’. Insomma, quasi un invito ai forzisti a disubbidire a Berlusconi e ad andare lo stesso oggi in piazza Montecitorio. Invogliandoli anche con la promessa che la Lega sarà capace di portare il 19 ottobre ‘un fiume umano a Roma’.