Investito dal caso Gregoretti, per cui il Tribunale dei ministri di Catania ha richiesto l’autorizzazione a procedere, Matteo Salvini si lancia in un paragone con Donald Trump per attaccare la sinistra. E nello sfogo del leader della Lega non manca una staffilata a Di Maio, definito “un piccolo uomo“.
Parlando del caso Gregoretti, Matteo Salvini ha voluto fare un’analisi più approfondita allargando la visione a livello mondiale e menzionando le vicende di Trump e Netanyahu, alle prese con problemi politici ma non solo. “Evidentemente c’è una reazione del sistema politico, mediatico e giudiziario, non solo in Italia. Pensiamo agli Usa: coi risultati economici che la presidenza Trump sta ottenendo dati alla mano, c’è un presidente che deve passare le sue giornate preoccupandosi di difendersi da un impeachement che lo vedrebbe come traditore del popolo”.
L’ex Ministro degli interni ha poi menzionato il caso di Netanyahu per arrivare alla formulazione della sua tesi, secondo cui qualcuno vorrebbe sovvertire il voto popolare. “E poi c’è il premier israeliano Netanyahu – prosegue il leader della Lega – che non sta trascorrendo momenti molto diversi. Evidentemente, in giro per il mondo, c’è qualcuno che a sinistra usa qualsiasi arma a disposizione per sovvertire la volontà popolare“.
Salvini ha poi commentato le dichiarazioni di Luigi Di Maio, il quale ha fatto sapere pubblicamente di essere intenzionato a votare l’autorizzazione a procedere nei confronti del leader della Lega, all’epoca dei fatti della Gregoretti ministro degli Interni di un governo sull’orlo della crisi.
“Di Maio? Un piccolo uomo. Tutto qui”, ha chiosato il leader leghista con un durissimo attacco contro l’alleato di un tempo.