Scontro sulla crisi di governo sempre più serrato. Salvini pressa per elezioni subito e chiede che il Parlamento si esprima prima di Ferragosto: ‘niente inciuci – afferma il leader della Lega – gli italiani vogliono un governo forte e libero’.
Salvini a Catania – VIDEO
Salvini annuncia poi che la manovra della Lega è già pronta ed entra nel dettaglio: ‘Tasse ridotte al 15% per milioni di lavoratori italiani, pace fiscale con Equitalia per milioni di Italiani, nessun aumento dell’Iva ma riduzione delle tasse sulla casa. La nostra manovra economica è già pronta – insiste il vicepremier -, a Renzi interessa solo perder tempo per salvare la poltrona”.
Ad attendere il vicepremier della Lega a Catania, in piazza duomo, anche una cinquantina di manifestanti che urlano “buffone buffone” ed espongono cartelli con scritto “vergogna” e “traditore”.
Appello dall’ex premier Renzi: ‘votare subito sarebbe folle, ora un governo istituzionale per il taglio dei parlamentari, fermare l’aumento dell’Iva, elezioni senza strumentalizzazioni’. E il senatore Leu, Grasso, propone alle opposizioni di non partecipare al voto sulla mozione della Lega di sfiducia a Conte: ‘così la crisi passa dalle mani di Salvini a quelle di Mattarella’, spiega.
“Inciuci, giochetti di palazzo, governi tecnici o ‘di scopo’(?) non fermeranno la voglia degli Italiani di un governo finalmente forte, chiaro, libero, per tornare a correre, per l’Italia dei Sì. Ci stai???”. Lo scrive il vice-premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini nel suo primo tweet della giornata.
Andare a votare subito sarebbe ‘folle’. Perché adesso ci vuole un governo istituzionale, che permetta agli italiani di votare il referendum sul taglio dei parlamentari, che eviti l’aumento dell’Iva, e che gestisca le prossime elezioni politiche senza strumentalizzazioni. Intervistato dal ‘Corriere della Sera’, Matteo Renzi rivolge questo appello a tutte le forze politiche. E spiega che il presidente Mattarella potrà valutare l’incarico a un premier autorevole: ‘A lui toccheranno le scelte: noi dobbiamo consegnargli una ipotesi concreta’.
“Governo tecnico per qualche mese, votato da Pd, M5s e Forza Italia, per fare cosa? La manovra più dura degli ultimi anni? Prendere qualche mese per fare un partito? Bisogna fermare Salvini ora e farlo insieme, mobilitando il paese. È il momento del coraggio non dei tatticismi”. Così su Twitter Carlo Calenda commenta l’intervista di Matteo Renzi al ‘Corriere della Sera’.
E Luigi Di Maio rilancia l’appello, su facebook, ad approvare in Aula alla Camera il taglio dei parlamentari per poi andare a vedere in Parlamento se si vuole veramente sfiduciare Giuseppe Conte.
Il percorso immaginato da Di Maio per uscire dalla crisi è diverso, molto diverso. Il primo passo, dovrebbe essere il via libera al taglio dei parlamentari che aspetta solo l’ultimo passaggio previsto dall’iter di riforma costituzionale. Poi, dice il leader 5S, ‘approvato il taglio dei parlamentari, ci rivediamo subito in aula per capire chi abbia davvero intenzione di sfiduciare Giuseppe Conte come presidente del Consiglio dei Ministri. Il Movimento 5 Stelle sarà al suo fianco fino alla fine”. Terzo e ultimo passo, conclude Di Maio “ci affidiamo alle decisioni del Presidente della Repubblica’.
Nel frattempo prosegue la campagna web grillina contro Salvini e la Lega. Tutta basata sulla rivendicazione dei risultati ottenuti in 15 mesi di governo e sulla domanda. perché Salvini vuole rinunciare a tutto questo? “Perché una crisi di governo ora è assurda, ma soprattutto è pericolosa. Porta con sé – scrive Di Maio – la preoccupazione che a dicembre possa aumentare l’IVA. Che possa saltare Quota 100 per chi voleva andare in pensione o che possa scomparire la tassazione al 15% per chi ha una partita Iva. Perché causare tutto questo? La risposta a voi. Credo che l’abbiate ben compresa”.
E nuova tappa di Matteo Salvini al Lido Caparena di Taormina del Beach Tour nel sud Italia: “L’Italia verrà salvata da 60 milioni di abitanti che voteranno, a meno che qualcuno non pensi che sia popolata da barbari, in democrazia la parola spetta al popolo”, ha risposto alle affermazioni di Beppe Grillo. “Un governo Renzi-Grillo-Boschi-Fico? Ma dai, siamo seri, ogni giorno che si perde è un danno per l’Italia. Prima si fissa la data delle elezioni più si fa il bene dell’Italia. Prima il popolo decide, prima c’è il nuovo Parlamento, prima si fa la manovra economica e prima l’Italia riparte. Chi perde tempo tifa per l’aumento delle tasse e per il caos. Chi perde tempo è perché vuole conservare la poltrona, da Renzi me lo aspettavo, da Grillo un po’ meno…”. “In questo momento mi sembra molto più coerente Zingaretti – ha aggiunto Salvini -: tutto il Pd ha insultato per un anno Di Maio, Conte, Fico, è coerente dire che dopo questo governo c’è il voto. Se comanda sempre Renzi nel Pd? L’intervista oggi l’ha fatta lui, però c’è un segretario di partito che conto rispetti la democrazia”. Poi ancora: “Non c’è assolutamente all’ordine del giorno alcuna uscita dall’euro”. “Ho totale fiducia e rispetto del presidente Mattarella, che mi sembra abbia ben chiaro il bene dell’Italia”, ha detto Salvini.
Matteo Salvini ha aperto una crisi nella stagione più inaspettata, l’estate, e ora chiede che il Parlamento voti la sfiducia al governo nei giorni di vacanza per eccellenza, se possibile prima di Ferragosto. Ma il presidente della Camera, Roberto Fico, gli ricorda che solo “i Presidenti di Camera e Senato convocano le Camere. Nessun altro”.
Nel suo stile surreale, sul blog Grillo lascia cadere qualche frase sibillina. “Mi eleverò per salvare l’Italia dai nuovi barbari”. E poi, “Dobbiamo fare dei cambiamenti? – scrive – Facciamoli subito, altro che elezioni, salviamo il Paese dal restyling in grigioverde dell’establishment”. Il riferimento è alla riforma per il taglio dei parlamentari. Che, se venisse approvata, porterebbe con sé anche una serie di passaggi tecnici che determinerebbero l’allontanamento delle elezioni. Lo ricorda il Pd, che parla di “trucchetto” dei Cinque Stelle “per non andare al voto e prolungare l’agonia”. Fra sfiducia e voto, infatti, qualcuno deve pur governare. Di Maio non vuole rinunciare alla bandiera antisistema. Annuncia l’avvio della raccolta di firme fra i parlamentari per mettere all’ordine del giorno dell’Aula il taglio dei parlamentari, e sottolinea che l’importante è farlo. Se poi ad appoggiarlo saranno “la Lega, il Pd, Forza Italia o chiunque altro” ai cinque stelle non importa. In Parlamento i giochi non sembrano tutti chiusi, quindi. In questo magma di alleanze in sedicesimo, i pentastellati cercano di guadagnare terreno sull’ex alleato.
Di Maio attacca Salvini accusandolo di aver “buttato giù l’unico governo che in un anno ha resistito a lobbies e poteri forti”. Non a caso, si legge sul Blog delle Stelle, in questi ultimi giorni “Autostrade ha guadagnato milioni e milioni di euro in borsa”. Segue il lancio della campagna ‘Citofonare Lega’, con l’elenco delle cose che i gialloverdi avrebbero fatto se la Lega non avesse staccato la spina: dalla riforma sulla giustizia alla commissione parlamentare sulle banche, al salario minimo. Oggi si riuniranno i capigruppo al Senato per stabilire la data del voto di fiducia. “Mi sembra di aver capito che Conte voglia andare a una conta in aula e questa è una rottura traumatica – ha detto il leghista Giancarlo Giorgetti –
“Nicola Zingaretti ha vinto il congresso ed è il candidato di tutto il Pd alla guida del governo – dice il senatore Francesco Verducci, della direzione nazionale del partito – ma se decidesse di non volersi candidare a questo ruolo per dedicarsi esclusivamente al Pd, allora penso che le primarie di coalizione siano assolutamente irrinunciabili e indispensabili”.
I primi sondaggi del dopo-crisi sembrano premiare la Lega e condannare i Cinquestelle. Le rilevazioni fatte dall’ istituto di Renato Mannheimer per ‘Affaritaliani’, infatti, quotano il Carroccio in salita con una forbice che va dal 37 al 40%. Insomma per gli italiani Salvini avrebbe fatto bene a staccare la spina al «governo dei No». A conferma di questa sensazione c’ è il fatto che a pagare sarebbero, secondo i numeri, proprio i pentastellati, in caduta libera e dati al 13/15% contro il 17 dei giorni pre crisi. A chiudere il cerchio c’ è un Pd in ripresa (24/25%) e Fratelli d’ Italia (7/8%) che consolida il sorpasso su Forza Italia (6/8%).