‘Stimo Giorgia, se il centrodestra cresce è una buona notizia per tutti noi. E governeremo insieme’, dice il leader del Carroccio al quotidiano della Cei. “I giornali inventano guerre tra me e Meloni e non parlano dei 5Stelle che hanno dimezzato i voti o del Pd che è in caduta libera”.
Il centrodestra, anche se da posizioni diverse, resta unito. Come alleanza, prosegue Salvini, ‘abbiamo appena messo plasticamente un primo mattone della federazione. Tenendo in Senato una conferenza stampa sui referendum sulla giustizia con Udc e Forza Italia. Si tratta di una collaborazione sempre più stringente e efficace tra i partiti di centrodestra che sostengono Draghi. Con l’obiettivo – chiarisce il leader leghista – di essere rapidi e pragmatici. È quello che gli italiani si aspettano da noi’.
Sulle caselle delle candidature rimaste vuote, la quadra è dietro l’angolo, assicura Salvini nel colloquio a tutto campo con Avvenire. ‘Entro la settimana chiudiamo con due squadre di eccellenza. Sia a Milano che a Bologna. Non per partecipare, ma per vincere’, annuncia il leader del Carroccio. Molto esplicito sulle responsabilità dello stallo del ddl Zan, È la sinistra a dividersi cacciandosi in un vicolo cieco tra continui stop and go.
‘La palla ora sta al Pd’, dice Salvini dopo l’intervento in aula di Draghi e la nota del Vaticano. ‘Io penso che il Papa è libero di parlare di tutto. La Lega è sempre stata pronta a discutere per un testo condiviso, senza ideologia. Spero che ci sia lo spazio per un dialogo con il centrosinistra. Ho pubblicamente chiesto un incontro a Letta, ma non ho ricevuto risposta. Poi Se l’obiettivo è contrastare ancor più duramente odio e violenza, siamo tutti d’accordo, anche se le leggi vigenti mi sembrano già chiare. In particolare, l’attenzione va posta sulle definizioni nell’articolo 1, criticate da molti e che vanno modificate: non vogliamo che l’educazione gender entri nelle scuole, né possiamo tollerare restrizioni alla libertà di pensiero o parola. Sono contento che anche la Santa Sede abbia espresso dei dubbi’.
Il viaggio a Bruxelles ha portato con sé l’adesione di due nuovi eurodeputati, Giuseppe Milazzo e Lars Patrick Berg. La Melopni è stata chiara quando ha definito ‘programma attrattivo’ quello di Ecr.
Sul tema dell’immigrazione Giorgia Meloni ha tenuto a ribadire la linea di FdI-Ecr: ‘La nostra priorità è proteggere le frontiere esterne dell’Unione e rimpatriare gli irregolari. Non ha senso da parte del governo italiano continuare a proporre la redistribuzione automatica degli immigrati, additando poi gli Stati che vi si oppongono. La solidarietà che l’Italia deve chiedere è quella necessaria a fermare le partenze e difendere i confini. Su questo ho trovato una perfetta sintonia con i governi di Polonia, Ungheria e Slovenia’.
Non sono mancate riflessioni a più ampio raggio sul futuro del centrodestra in Europa. Nei suoi interventi la leader di FdI ha evidenziato che ‘il Ppe sta ormai smarrendo la sua anima di centrodestra per andare al traino delle sinistre e dei verdi. Ecr è il gruppo parlamentare che può meglio interpretare la destra e il centrodestra europei. E da presidente dei Conservatori continuerò ad impegnarmi per rafforzare la nostra famiglia’.