Un piano composto da diversi strumenti finanziari per generare 2.000 miliardi di euro di investimenti, prestiti e spese destinate a rilanciare l’economia dell’Unione Europea dopo la profonda contrazione provocata dalla crisi del Coronavirus. Sono queste le grandi linee su cui sta lavorando la Commissione di Ursula von der Leyen. , secondo un documento interno.  Il documento è stato preparato nelle scorse settimane ma, secondo il portavoce della Commissione Eric Mamer, non ha ricevuto l’approvazione di von der Leyen o del suo gabinetto

La presidente “presenterà le principali linee della sua proposta su come andare avanti per la ripresa durante la video-conferenza dei leader”, ha detto Mamer. Ma il documento – secondo quanto si apprende – contiene alcuni degli orientamenti e degli elementi che von der Leyen presenterà al Consiglio europeo di oggi. La bozza del piano si compone di diversi strumenti, inclusa la creazione di un Recovery Instrument che sulla base dell’articolo 122 del trattato dovrebbe permettere alla Commissione di emettere debito fino a 320 miliardi di euro sui mercati. Metà di queste risorse – secondo il documento – dovrebbero andare a finanziare prestiti agli Stati membri. L’altra metà dovrebbe essere utilizzata per stanziamenti diretti attraverso il bilancio Ue.

Gli Stati membri sarebbero chiamati a ripagare i prestiti dopo il 2027 con un’orizzonte temporale molto lungo. Inoltre non è escluso che parte del debito possa essere pagato attraverso nuove risorse proprie. La bozza del piano prevede altri 200 miliardi dal bilancio Ue per aiutare a finanziare i piani di ripresa nazionali, in particolare attraverso lo strumento di bilancio per la convergenza e la competitività che era stato proposto per la zona euro. La Commissione, infine, dovrebbe anticipare l’esborso di 50 miliardi di euro della politica della coesione nel 2021 e 2022 per generare 150 miliardi di spesa con il cofinanziamento nazionale a favore di mercato del lavoro, sanità e Pmi.

Arianna Manzi