‘L’incertezza e la contraddittorietà delle misure per il contenimento del contagio derivano da la fragilità intrinseca e l’inevitabile erraticità di un governo che non ha ricevuto in nessuna forma un qualche consenso degli elettori. Ogni singolo partito, ogni formazione minore ma anche ogni microfrazione deve render conto solo ai propri tifosi in vista di aggiustamenti, uno dietro l’altro, che si conta siano vantaggiosi in termini di potere. Basta che non si torni alle urne, qualsiasi iniziativa è lecita’.
Queste le ragioni del perché il paese sia precipitato nella attuale drammatica situazione: ‘Incapacità di programmare e di organizzarsi, politica volatile, governo fuscello. E tutto questo pur in presenza di una società pronta ad uniformarsi, attenta alla compliance, nonostante la poca fiducia negli autori di quelle disposizioni’.
Questi i giudizi di Paolo Mieli sul Corriere della sera del 13 dicembre, e di Sabino Cassese, sul Messaggero del 20 dicembre.
Si parla oggi di verifica di governo con la richiesta di Matteo Renzi, pronto a staccare la spina all’esecutivo dopo l’Epifania.
Matteo Salvini ha aperto la porta a un governo ponte che traghetti il Paese verso il voto, spiegando di vedere all’orizzonte soltanto un esecutivo di ispirazione di centrodestra, con una maggioranza da costruire in Parlamento. Fratelli d’Italia e Forza Italia, dal loro canto ritengono che cavalcare questa possibilità rappresenti un assist per il leader di Italia Viva e un modo per rafforzarlo nella trattativa con il resto della sua coalizione.
‘Non avete idea di quanti parlamentari della maggioranza ogni giorno vengano a lamentarsi con noi degli errori e dell’indecisione di questo governo. Sono decine’, dice Salvini alla Verità.
‘Se si ponessero le condizioni sarei pronto a un esecutivo politico, sostenuto da parlamentari di buona volontà a cui sta a cuore il bene del Paese. Porte aperte ai singoli parlamentari, ma niente intese con i partiti. Non vogliono avere niente a che fare con il governo delle Azzolina, degli Spadafora e delle De Micheli’.
Sul fronte del Bilancio l’opposizione festeggia le modifiche alla manovra firmate centrodestra. ‘Uniti si vince, sono orgoglioso di aver portato al tavolo tutto il centrodestra e i risultati valgono circa 10 miliardi di euro’, dice Salvini: ‘Parliamo dei 3 miliardi per le partite Iva, lo sconto sulle bollette per i commercianti, il taglio dell’Iva sul cibo di asporto’.
Fa pensare di essere al capolinea del governo per i ritardi sul Recovery fund, il teatrino della maggioranza che parla di rimpasto e di verifica in piena emergenza sanitaria.
La delegazione di Italia Viva, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, ha preso qualche giorno di tempo per esaminare la documentazione illustrata nel corso dell’incontro con il premier.
“Finalmente Conte ha preso atto che le proposte di Iv sono assolutamente positive e la task force nel testo” del recovery che “ci è stato mandato ieri sera non c’è più. E’ un passo avanti”, dice la capodelegazione di Iv Teresa Bellanova dopo il vertice con Conte a Palazzo Chigi.
“Se continuano ad esserci 9 miliardi sulla sanità, perché non si riflette sulla possibilità di mettere in campo i 36 miliardi del Mes che hanno anche meno condizionalità del Recovery?”, ha detto Bellanova.
“Intanto è positivo che si parli di contenuti e non di task force, visto che l’emendamento in manovra non c’è. Finalmente discutiamo nel merito”. La palla adesso è nelle mani del Premier, dipende solo da lui. Le risposte le deve all’Italia, non a Iv”. Così Matteo Renzi nell’e-news.
Questo è quanto avviene in diretta e la palla in realtà è nelle mani di Matteo Renzi pronto a dire, se non sarà soddisfatto delle evoluzioni politiche, un classico e collaudato: ‘Stai sereno Conte…’, per dire addio al goveno.