San Pietro, lattosio per la bianca e zolfo per la nera: ecco cosa c’è nelle fumate

La maggior parte delle persone si è chiesto una volta almeno di che sostanza è fatto il fumo che fuoriesce dal comignolo di Piazza San Pietro per le elezioni del Papa. Ed oggi ecco che, almeno per quanto mi riguarda, è stato scoperto un arcano: lattosio per fumata bianca e zolfo per la nera.  “Per evitare il più possibile incertezze ed errori di valutazione sul colore del fumo più visto al mondo, infatti, in Vaticano si è passati ad una composizione più elaborata ma certamente più efficace rispetto ai passati Conclave”. Secondo quanto riferito da padre Federico Lombardi, su indicazione dei Servizi tecnici del Governatorato che si occupano della questione, la fumata bianca è provocata da clorato di potassio, lattosio e pece greca, mentre, quella nera da perclorato di potassio, antracene e zolfo. Componenti, ha spiegato oggi il portavoce vaticano ai giornalisti, utilizzati per definire meglio il colore delle fumate. Il fumo che tutti vediamo fuoriuscire dal comignolo della Cappella Sistina è, quindi, prodotto anche dalla bruciatura delle schede e dei documenti di ogni votazione in una stufa utilizzata per la prima volta durante il Conclave del 1939.

La stufa, in ghisa, più antica rispetto a quella usata per i fumogeni, e’ dotata di uno sportello inferiore per l’accensione dell’innesco, con valvola manuale di regolazione del tiraggio e di uno sportello superiore per l’introduzione dei documenti da bruciare. E’ stata utilizzata per la prima volta nel 2005 ed  è in uso anche nel Conclave in corso, invece, una seconda stufa, moderna, dotata di un’apparecchiatura ausiliaria a fumogeni, per incrementare la visibilità delle fumate. Con la bruciatura delle schede nella stufa più antica, si attiva un dispositivo elettronico interno alla stufa più recente, che mette in funzione una ‘cartuccia’ che contiene 5 cariche, attivate in modo sequenziale per una durata totale di circa 7 minuti. Le canne fumarie della stufa e della apparecchiatura elettronica confluiscono in un unico condotto che, partendo dalla Cappella Sistina, sfocia sulla copertura dell’edificio. Per migliorare il tiraggio, la canna e’ preriscaldata mediante resistenze elettriche e dotata di un ventilatore da avviare in caso di necessità.

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