San Pietroburgo: kamikaze in contatto con combattenti siriani

L’attacco terroristico alla metropolitana di SanPietroburgo e’ stato compiuto da un attentatore suicida che, secondo i dati preliminari, e’ originario dell’Asia centrale e aveva legami con combattenti siriani. Lo riporta la Tass, citando fonti nelle forze dell’ordine. Stando, invece, a quanto scrive oggi il quotidiano Kommersant, che cita “una fonte attendibile”, i servizi segreti di Mosca sapevano della preparazione di attentati terroristici a SanPietroburgo: erano stati avvertiti da un russo che collaborava con l’Isis e detenuto dopo il suo ritorno dalla Siria. L’uomo, pero’, era un militante di livello inferiore e le informazioni fornitegli non sarebbero state complete. “A giudicare dalle lesioni ha agitato un kamikaze. – ha detto la fonte della Tass – L’ordigno era attaccato al corpo: o si trovava nello zainetto o lo teneva addirittura in mano, ma a livello della pancia. Questo e’ dimostrato dal fatto che tutti coloro che si trovavano nelle vicinanze hanno lesioni proprio in quella zona”.

Sul luogo dell’esplosione sono stati trovati molti frammenti dei corpi delle vittime, non soltanto del presunto terrorista. “La sua identita’ e’ stata definita in via preliminare: e’ davvero originario dell’Asia centrale e aveva contatti con i combattenti siriani”. Secondo le ricostruzioni preliminari, il kamikaze si trovava non lontano dalle porte, piu’ verso la parte centrale del vagone, dove – ha aggiunto la fonte – “e’ stata trovata la sua mano con dei fili, subito portati ad esaminare”. Sempre la stessa fonte ha confermato che l’ordigno, responsabile della strage, era simile a quello trovato inesploso nella stazione di ‘Ploshad Vostannaya’. La potenza era di 200-300 grammi di tritolo ed era pieno di elementi lesivi, come palline e dadi di metallo. Gli esami in corso stabiliranno se, come scriveva la stampa russa gia’ ieri, la bomba esplosa si trovasse in un estintore simile a quanto ritrovato a ‘Ploshad Vostannaya’.

Il Comitato per la sicurezza nazionale del Kazakistan (NSC) sta lavorando con il Servizio di Sicurezza Federale russo sull’attentato di ieri alla metropolitana di San Pietroburgo. Lo ha comunicato il vicepresidente del NSC Nurgaly Bilisbekov che ha riferito come le autorita’ kazake alla notizia dell’esplosione si siano messe immediatamente in contatto con i servizi russi. E le indagini stanno vagliando il due piste: quella del kamikaze russo e quella di un attacco suicida compiuto da un uomo centroasiatico “non kazako”. “Oggi continueremo l’intenso scambio di informazioni”, ha detto Bilisbekov, aggiungendo che ulteriori dettagli sugli autori del gesto saranno forniti alla stampa “nelle prossime ore”.

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