Sangiuliano indagato dalla procura di Roma per accuse di rivelazione di segreto e peculato

Svolta nel caso Boccia Sangiuliano. L’ex ministro della Cultura è indagato per rivelazione di segreto d’ufficio e peculato. L’inchiesta è stata aperta dalla procura di Roma a seguito dell’esposto del leader dei Verdi Angelo Bonelli.

Stando a quanto riportato nella mattinata di ieri, 10 settembre,  dal Corriere della Sera, l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sarebbe stato indagato dalla procura di Roma per il caso che riguarda i suoi rapporti con Maria Rosaria Boccia.

Gli inquirenti avrebbero aperto un’inchiesta a seguito dell’esposto presentato la scorsa settimana dal leader dei Verdi Angelo Bonelli. Le accuse sono quelle di rivelazione di segreto d’ufficio e peculato.

La procura trasmetterà gli atti al tribunale dei ministri, che è competente per le azioni dell’ormai ex ministro. Nel frattempo anche la Corte dei Conti del Lazio avrebbe avviato un’indagine per danno erariale.

In parallelo alla procura di Roma si sta muovendo anche la Corte dei Conti del Lazio, coordinata in questa indagine dal procuratore Paolo Rebecchi. L’ipotesi è quella di danno per le casse dello Stato.

Prima di procedere alla contestazione del reato il danno erariale che sarebbe stato causato dalle azioni dell’ex ministro della Cultura andrà quantificato. Saranno analizzate soprattutto le spese effettuate per Maria Rosaria Boccia e i viaggi da lei effettuati insieme a Sangiuliano.

Tra questi, i più sospetti secondo la magistratura contabile sarebbero quelli in Liguria e in Puglia, dove l’imprenditrice e Sangiuliano erano stati invitati per presenziare ad alcuni festival.

I reati di cui è accusato Sangiuliano: cosa rischia l’ex ministro

La procura di Roma ha ipotizzato due tipi diversi di reato per la condotta dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano descritta nell’esposto presentato dal leader dei Verdi Angelo Bonelli: il peculato e la rivelazione di segreto d’ufficio.

Il peculato avviene quando una persona con un incarico pubblico si appropria o fa un uso scorretto dei fondi pubblici a sua disposizione. In questo caso si tratterebbe del pagamento dei viaggi e delle spese per Maria Rosaria Boccia tra giugno e luglio 2024, che non aveva ai tempi un incarico ufficiale al ministero della Cultura e con cui Sangiuliano aveva una relazione.

La rivelazione di segreto d’ufficio si verifica invece quando l’imputato condivide informazioni riservate con persone non autorizzate. Questo reato farebbe riferimento ai documenti relativi al G7 Cultura di Pompei che Maria Rosaria Boccia avrebbe avuto a disposizione.

La pena per il peculato va dai 4 ai 10 anni e 6 mesi di reclusione a seconda della gravità del danno erariale commesso e di altri fattori. La rivelazione di segreto d’ufficio invece prevede una pena dai 6 mesi ai 3 anni.

Nel frattempo ieri, martedì 10 settembre, Maria Rosaria Boccia è stata ospite di Bianca Berlinguer a “È sempre Cartabianca”, il programma di approfondimento in onda in prima serata su Retequattro. L’imprenditrice protagonista del caso dell’estate culminato con le dimissioni del ministro Gennaro Sangiuliano, risponderà a tutte le domande della conduttrice e degli ospiti in studio.

“Quello della Procura di Roma è un atto dovuto dopo l’esposto presentato dal parlamentare Bonelli”, ha commentato l’avvocato Silvero Sica, difensore dell’ex ministro della Cultura, intervistato dalla trasmissione de La7 l’Aria che tira. “Devo ancora parlare con l’ex ministro Sangiuliano” aggiunge il penalista.

Commentando l’intervista rilasciata da Maria Rosaria Boccia sulle reti Mediaset, il legale ha aggiunto. “I giornalisti dovrebbero fare il loro lavoro: si verifica chi è l’accusatore e poi si passa all’accusato. Una certa stampa ha alterato regole professione. Non ho alcun timore di quello che può dire questa signora. Ho visionato le chat dell’ex ministro e sono sereno”.

Maria Rosaria Boccia, dopo aver fatto deflagrare il caso che ha portato alle dimissioni del ministro Sangiuliano, è diventata un personaggio chiacchieratissimo sui social. Il suo profilo Instagram ha subito un’impennata di followers nell’ultimo periodo.

Secondo il report di SocialData, il caso Sangiuliano è stato uno degli argomenti più discussi sui social da quando è scoppiato, dietro soltanto ai temi sportivi e a quelli legati alle vacanze.

Numeri alla mano, dal 26 agosto al 7 settembre ha generato 46mila menzioni e oltre 15 milioni di interazioni. Il sentiment degli utenti sulla storia è in prevalenza negativo (62%) così come quello sui singoli personaggi (Sangiuliano 59%, Maria Rosaria Boccia 67%).

Spostandosi sul singolo profilo dell’imprenditrice 41enne, SocialData ipotizza che Boccia, in questo momento, ha un account che potrebbe generare introiti pari a 2.000 euro per 1 post. Medesima cifra per una 1 storia. Se quindi la donna volesse diventare un’influencer, potrebbe guadagnare fino a 20 mila euro al mese, postando una media di 20 contenuti in 30 giorni (10 post e 10 stories).

Boccia, da quando è finita su tutte le prime pagine dei giornali italiani e non solo, ha visto un boom di followers: +89mila su Instagram solamente nella prima settimana di settembre.

Nel complesso la donna è ora ‘seguita’ da 128mila utenti. La media like a post è di 5,8mila, mentre la media commenti è di 1,2mila.

Le conversazioni sull’affaire che ha riguardato l’ex ministro della Cultura si sono concentrate principalmente su Facebook (68%), spinte dalle News (18%). A seguire le discussioni su X (4%), Instagram (2%) e TikTok (2%).

Profilo Instagram di Boccia aumenta esponenzialmente

“Il dibattito sui social è stato molto intenso: dal 26 agosto si sono registrate oltre 15 milioni di interazioni. Gli utenti hanno espresso un forte sentimento di fastidio per la vicenda, con un sentiment negativo sia nei confronti della Boccia che di Sangiuliano”, ha riferito Luca Ferlaino, partner di SocialData.

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