Sanità: anche l’epidurale sarà rimborsata, Ssn ‘assisterà’ 110 malattie rare

Il Sistema Sanitario Nazionale rimborserà l’epidurale, 110 nuove malattie rare e 5 nuove patologie croniche. E’ quanto prevede la revisione dei Lea (sulla base dei quali si stabilisce il fabbisogno annuale del servizio sanitario). Vengono stabiliti anche  gradi di ‘assestamento’ per alcune patologie. Ad esempio la cataratta o il tunnel carpale non saranno più prestazioni ospedaliere ma ambulatoriali. Le nuove norme dovrebbero entrare a far parte del nuovo ddl Sanità entro il 31 dicembre di quest’anno.

“Il definanziamento per il Sistema Sanitario Nazionale ne 2014 è di circa 8 miliardi di euro”. E’ quanto ha dichiarato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, nel corso di una conferenza stampa durante la quale ha precisato quali fossero le spese della sanità. Se ci fossero “30 mld in meno, essendo le risorse per la salute pari complessivamente a 100-110 mld, allora nel 2013 – ha rilevato – dovremo avere risorse pari a 70-80 mld, e invece ci sono 106 mld. Questi sono i dati”.Dunque, come ha chiarito anche Filippo Palumbo, direttore generale del ministero della Salute, nel 2014 il minore finanziamento per il Sistema Sanitario Nazionale è atteso pari a 8 miliardi. Questa cifra, ha spiegato, deriva dalla sommatoria di varie manovre: la legge di stabilità e i decreti 95 e 98. Tale definanziamento atteso comprende anche la cifra di due miliardi affidata all’ipotesi di nuovi ticket aggiuntivi. Per il 2013 invece, ha proseguito Palumbo,  “il minor finanziamento atteso è pari a 5,6 mld”. E’ “evidente – ha commentato Palumbo – che si tratta di una sfida difficilissima che può essere vinta solo se si incentiva una piena collaborazione tra lo Stato e le Regioni; ci vuole cioé forte sintonia tra governo centrale e Regioni”.

“Ci sono margini di inefficienza e spreco nella sanità delle regioni italiane. Dunque, c'é ancora una possibilità di poter rendere in questi anni sostenibile il nostro Sistema Sanitario Nazionale con le sue preziose caratteristiche di fondo”. Ciò però a patto di incentivare la “condivisione tra Stato e Regioni”. Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Renato Balduzzi, durante la conferenza stampa dal titolo ‘Uscire dalla crisi: chiarezza sui numeri della sanita”. Inizialmente, ha spiegato Balduzzi, “sembrava di poter tenere indenne la sanità dalla spending review e dalla legge di stabilità, ma purtroppo la situazione economica non lo ha consentito, anche se abbiamo cercato di ridurre gli interventi al minimo”. Il ministro ha quindi sottolineato la necessità di "credere di più al nostro sistema delle regioni: “leggo attacchi a tutto campo al sistema regionale; le notizie di scandali ci feriscono, ma questo – ha detto Balduzzi – non vuol dire che il sistema disegnato deve essere travolto nella direzione di un nuovo accentramento della sanità. Dobbiamo, invece, aumentare la condivisione tra Stato e Regioni. Senza collaborazione Stato-Regioni non si arriva infatti a risultati positivi”. Il nostro sistema, ha aggiunto,  “ha bisogno di un di più di condivisione e non un di più di contrapposizione”. Balduzzi ha quindi rilevato come la sanità abbia dato “un apporto importante nel complessivo processo di riequilibrio economico, ma ciò è stato fatto con attenzione, cercando – ha detto – di puntare su processi di riorganizzazione e razionalizzazione, ma non di riduzione dei servizi”.

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