SANITÀ E DAMIANO: “GOVERNO FORNISCA NUMERI GIUSTI E GARANTISCA FONDI”

“I numeri dimostrano che quando il Governo afferma di aver aumentato le risorse sulla Sanità dice una cosa non vera”. Lo dichiara Cesare Damiano, presidente dell’Associazione Lavoro&Welfare ed ex ministro del Lavoro. “Perché un conto è ragionare in valori assoluti. Un altro è ragionare in percentuale sul Pil. I circa 134 miliardi stanziati quest’anno per la Sanità rappresentano il 6,2% del Prodotto interno Lordo, con una significativa diminuzione rispetto al 6,6% del 2023. Inoltre, la media dei Paesi Ocse è del 7,7% del Pil. E, soprattutto, lo standard dei Paesi europei più avanzati è intorno all’8%. Quindi, come affermano gli accademici firmatari dell’appello che lancia l’allarme sullo stato del Sistema Sanitario Nazionale, ‘a queste condizioni la spesa sanitaria non è in grado di assicurare compiutamente il rispetto dei Lea. Dunque, questo gap pesa sulla tenuta del Sistema Sanitario. Bisogna intervenire, non solo in termini di dotazione di risorse verso la Sanità pubblica: più personale, più formazione, strutture più adeguate, macchinari e tecnologie più avanzati”, continua Damiano.

“All’interno di questo ragionamento è anche necessario rivisitare il tema della Sanità di natura privata che non può sostituire o sovrapporsi a quella pubblica, che deve rimanere il pilastro fondamentale. Bisogna, piuttosto, governare il processo che ha portato alla costituzione di oltre 300 fondi, casse e mutue indirizzati alle prestazioni sanitarie con oltre 15 milioni di iscritti, attraverso la contrattazione sindacale, consolidando una direzione di marcia nella quale la complementarietà sia effettiva, cioè, non vista come un elemento di contrapposizione o di sovrapposizione, ma come un elemento di completamento e di sostegno dei più fragili. Va promossa, in particolare, la Sanità complementare di natura contrattuale che può avere un forte valore inclusivo, non solo per quanto riguarda il lavoratore standard, ma anche per chi è debole nel mercato del lavoro a causa del lavoro precario. La si deve rendere obbligatoria e puntare all’inclusione dei nuclei familiari dei lavoratori, comprendendo gli elementi più fragili, cioè bambini, anziani e disabili in una logica di mutualità. Per questo è necessaria una rivisitazione della legislazione di questo settore. Perché, mentre per quanto riguarda la previdenza complementare la legislazione relativa è nata fin dagli anni ’90 del XX Secolo ed è ben strutturata, la regolazione per legge della Sanità integrativa è ancora estremamente debole e disorganica”.

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