Sanità: Numero unico emergenze, per Italia maximulta di 600 mila euro l’anno

Da più di dieci anni in Italia dovrebbe essere in vigore il numero unico per le emergenze. Ma quelle tre sole cifre, 112, da comporre per chiedere aiuto in caso di pericolo ancora non possono essere utilizzate. Quella che doveva essere una vera e propria rivoluzione per l’Italia, anche se imposta dall’Europa, per l’istituzione del ‘servizio universale unificato’ è ferma al palo. E questo ritardo costa 600 mila euro l’anno, la multa che Roma deve pagare alle istituzioni europee. In Italia solo la Regione Lombardia è partita con la sperimentazione del numero unico 112 nella Provincia di Varese. Però entro la fine del 2012 dovrebbe partire su tutto il territorio nazionale. Ma ad oggi, se non si da un accelerata, l’Italia sarà condannata a pagare altri 600 mila euro di multa. Il nuovo numero universale per le emergenze potrebbe abbattere di circa il 40% le false chiamate per soccorsi sanitari che arrivano ogni giorno alle centrali operative del 118. Spesso queste richieste di soccorso sono scherzi o frutto di un uso improprio delle chiamate d’emergenza con i cellulari. “Gli Stati dell’Ue – si legge sul sito www.eena.it, punto di riferimento per l’applicazione del servizio universale 112 – hanno l’obbligo di garantire il corretto funzionamento del numero unico di emergenza europeo. E devono in particolare garantire che le informazioni relative alla localizzazione delle chiamate destinate al 112 siano messe a disposizione dei servizi di soccorso”. Dal 2005 la Commissione europea ha avviato i procedimenti d’infrazione nei confronti di 14 Stati. Tredici di questi procedimenti sono ora conclusi. Nel mirino della Corte di giustizia europea sono finite, oltre all’Italia, la Lituania e i Paesi Bassi. Però se questi due Paesi si sono confermati alla conformati alla sentenza della Corte consentendo all’Ue di chiudere le cause in questione a Roma ancora si vivacchia. E aumenta di giorno in giorno la probabilità di pagare anche per quest’anno la multa di 600 mila.

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