L’inviato Pinuccio indaga sul trasferimento di centinaia di persone nella città ligure per il Festival: un paese intero per 5 serate. E chi paga per questo?
Striscia la Notizia torna alla carica sul Festival di Sanremo e la sua gestione da parte della Rai. Se, durante la manifestazione, il Tg satirico di Antonio Ricci aveva svelato l’esistenza di una proposta formale presentata da una cordata privata per rilevare la gestione e il marchio delle kermesse, che avrebbe estromesso la TV di Stato (ipotesi poi bocciata dal presidente ligure Toti, per il quale “Sanremo senza la Rai sarebbe come il pesto senza il basilico”), ora che la manifestazione è andata in archivio, il programma di Canale 5 fa le pulci all’azienda pubblica per le spese sostenute per il concorso canoro e tutto quanto l’ha circondato.
Nel servizio andato in onda l’inviato Pinuccio di Rai Scoglio 24 ha rivelato che per il Festival si sono spostate nella città costiera circa 1.100 persone, delle quali almeno 80 tra dirigenti e giornalisti della TV. Un numero davvero impressionante, pari a quello di un piccolo paese, e formato da ogni tipo di professionista, dai tecnici agli autori, dai conduttori alle maestranze.
Per i 5 giorni della kermesse a Sanremo si sono trasferiti interi programmi, con ospiti e personale al seguito: da Oggi è un altro giorno della Bortone alla Vita in diretta di Matano fino a Domenica In della Venier. E il totale degli “inviati” è arrivato a superare la soglia fatidica delle 1.000 persone.
Quanto sia costata tutta questa “truppa” non è dato sapere, così come non era stato dato saperlo nelle passate edizioni, benché fossero state presentate delle richieste formali dalla Commissione di Vigilanza (che oggi ancora non c’è, benché dalle elezioni siano passati 5 mesi) e attivati degli audit interni.
Ma la curiosità resta: a fronte dei lauti guadagni sul fronte pubblicitario e al grande ritorno di ascolti della manifestazione, alla Rai quanto sono pesati sui conti il Festival nel suo complesso e la “transumanza” degli addetti ai lavori?