Nel piccolo e accogliente teatro “Fortezza Est”, sala posteriore all’omonima libreria, è in scena fino al 26 febbraio lo spettacolo teatrale “Il numero 22”, diretto da Daniele Casolino, incentrato sulla figura della donna più importante di tutto il medioevo: Caterina da Siena, anzi Santa Caterina da Siena. Dopo due anni di attese, cancellazioni e proroghe finalmente viene rappresentata la pièce la cui scrittura è di Alessia Giovanna Matrisciano, giovane autrice che con questo testo ha vinto il Primo Premio al Premio Nazionale di drammaturgia “Candoni anno zero” e al Premio Nazionale di drammaturgia “Artigogolo 2021” e si è classificato tra i finalisti del Premio “Drammi di forza maggiore”.
Chiara Cappelli è una credibile Santa Caterina che vediamo ripercorrere cronologicamente la vita, quella propria vita che con le sue mani deciderà di irreggimentare e spezzare. Caterina è poppante, Caterina è bambina, Caterina è signorina, Caterina è terziaria, Caterina è sempre più influente, Caterina è la mistica che parla con Dio e non abbassa mai gli occhi davanti ai potenti, bacchettandoli a necessità. L’attrice supera la difficile prova, pochi ruoli sono così complessi come “la pazza”: Chiara Cappelli bilancia movimenti, voce ed espressioni senza mai caricaturizzare la mistica.
Tutti gli altri personaggi vengono affidati a Caterpillar, versatile attore che con convinzione interpreta tutte le figure che ruotano intorno a Caterina facendoci credere, senza ausilio di cambi d’abito, di essere la madre, il padre, la sorella, il confessore, i senesi e il Papa, Dio compreso. I due attori si muovono dentro uno spazio scarno, al contempo metafisico, urbano e quotidiano. Il regista Daniele Casolino dirige con equilibrio gli attori, creando un flusso narrativo che lo spettatore seguirà agevolmente. Viene delineata la figura storica della Santa senza però tralasciare le altre chiavi di lettura, quella psicanalitica, religiosa, femmenista e politica. Ne esce un quadro completo, senza giudizio definitivo, lasciando libero lo spettatore di trarre le proprie conclusioni. Per chi poi le volesse trarre.
Accorrete tutti! Non ve ne pentirete!
Barbara Lalle