Santanchè e mance tassate al 5%: ‘Un importante passo avanti’

“Eravamo l’unica Nazione in cui le mance erano tassate come il reddito da lavoro. Questa novità, introdotta dal governo Meloni, porterà più soldi nella busta paga del dipendente. Un piccolo ma importante obiettivo raggiunto”, si legge sui social di Fratelli d’Italia, che riprendono un commento del ministro del Turismo Daniela Santanchè. “Le chiamano mance, ma la detassazione del 5% ai lavoratori del turismo vale 943 euro annui”, ha detto Santanchè. “Purtroppo, ancora pochi la applicano, si preferisce dar poco spazio al buon governo”, ha aggiunto, chiarendo che il dato elaborato dal Caf Acli per il Sole 24 ore “rappresenta un importante passo avanti nel riconoscimento del merito e della professionalità dei nostri lavoratori nel settore turistico”. “Chi fa bene il proprio lavoro merita una gratificazione che riconosca il suo impegno e la qualità del servizio offerto”, ha concluso Santanchè.

L’agevolazione riguarda i lavoratori dipendenti del settore turistico-alberghiero e della ristorazione che, nell’anno precedente, non abbiano superato il reddito di 50mila euro ed è applicabile per importi che corrispondono fino al 25% del reddito. Il prelievo si applica sulle mance raccolte dal datore di lavoro, sia con moneta elettronica sia in contanti, e poi conferite al lavoratore in busta paga. Le regioni che hanno fatto registrare gli importi più alti sono la Lombardia, con 1.569 euro annui, e la Liguria, con 1.082 euro. Secondo i calcoli dello studio, dell’agevolazione hanno usufruito circa 60mila lavoratori, vale a dire il 3,3% degli addetti censiti dall’Inps che ammontano a circa 1,8 milioni.

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