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Più di sei ore di interrogatorio e numerosi crolli emotivi. Si è svolto sostanzialmente così l’interrogatorio di Sabrina Misseri davanti alla Corte di Assise del Tribunale di Taranto nell’ambito del processo per l'omicidio della 15enne Sarah Scazzi avvenuto il 26 agosto del 2010. L’esame, iniziato alle 9.45 di stamane, ha avuto una pausa di circa un’ora, ed e' terminato poco fa. A interrogare l’imputata, accusata insieme alla madre Cosima Serrano di concorso in omicidio volontario, sequestro di persona e soppressione di cadavere, sono stati il pubblico ministero Mariano Buccoliero e il procuratore aggiunto Pietro Argentino. Come nella precedente occasione, anche durante questo interrogatorio Sabrina ha avuto un crollo emotivo, in particolare quando ha dovuto ricordare la sera del ritrovamento del cadavere della cugina in contrada Mosca, vicino ad Avetrana, dopo la confessione del padre Michele Misseri. La giovane ha detto che prima non era mai stata o comunque non conosceva quel luogo ma i pm hanno contestato questa circostanza. L’altro momento drammatico è stato quando ha ricordato di avere appreso per televisione del ritrovamento del cadavere e in relazione alla frase che lei avrebbe pronunciato incontrando una conoscente e cliente, Anna Pisanò, testimone chiave del processo. I pm ritengono quella frase una sorta di confessione extragiudiziale. Qualche difficoltà e diversi non ricordo da parte di Sabrina relativamente alle ore successive alla scomparsa di Sarah il 26 agosto del 2010. Ora Sabrina viene ascoltata dagli avvocati delle parti civili che tutelano la famiglia della vittima, in particolare il fratello Claudio Scazzi, il padre Giacomo e la madre, quest'ultima presente in aula, Concetta Serrano Spagnolo. In aula sono presenti anche Michele Misseri e Cosima Serrano.
