Si terrà a Scampia, a Napoli, il 14 e 15 marzo l’incontro nazionale delle Sardine. Si tratterà di un confronto tra le varie anime e territori, una sorta di ‘congresso’ per delineare il futuro del movimento. “Scampia è uno dei quartieri più giovani, uno dei tanti luoghi che hanno vissuto una demonizzazione mediatica che non riflette appieno la realtà”, dice il leader delle Sardine Mattia Santori spiegando la scelta dell’area di Napoli per ospitare l’incontro nazionale del movimento il 14 e 15 marzo prossimi.
Oggi – intanto – sarà ‘sfida a distanza’ in piazza a Bibbiano tra il movimento e il leader della Lega Matteo Salvini.
Le Sardine – infine – sabato si tufferanno in mare: il movimento nato a Bologna si dà appuntamento sabato al Papeete Beach, il luogo scelto l’estate scorsa per le vacanze dal leader della Lega Matteo Salvini. “I politici in Parlamento e le sardine al mare”: così viene annunciato su Facebook il flashmob a Milano Marittima (Ravenna), alle 12, alla vigilia del voto per le regionali in Emilia-Romagna e Calabria.
“Era giusto fare la prima mossa per vedere se i politici sarebbero tornati nel proprio habitat a fare il loro lavoro – scrivono le Sardine parlando delle loro origini – quel fantastico mondo chiamato Parlamento in cui si diceva fossero addirittura pagati: un habitat a pagamento”. Libera scelta, scrivono ironicamente le Sardine, per “gli eroi che faranno il bagno”, rigorosamente senza mute, ai quali sarà assicurata una doccia tiepida. L’immersione, ricordano, è prevista alle 12 in modo da poter dare a tutti la possibilità di rientrare in tempo per partecipare alle iniziative #4annisenzagiulio in onore e ricordo di Giulio Regeni.
Sarà anche un leader porta-slogan più che voti, come dice chi lo critica, ma il trentenne capo delle Sardine, Mattia Santori, sa bene che domenica, alle urne, oltre al futuro della Regione rossa e forse del governo, si deciderà anche quello dei ‘nuotatori’ della politica. Ed è pronto per la sfida, che porterà – se Bonaccini vince – a “qualcosa di nuovo il 14 e 15 marzo nel congresso di Scampia”. Altrimenti, “tutto sarà più difficile”.
La svolta storica della politica», vantata da Mattia Santori, si è palesata ieri al Liceo Fermi di Bologna in una finzione da quattro soldi. L’ aveva annunciata domenica sulla prima pagina di Repubblica e l’ aveva incisa con sottofondo di batteria e chitarre elettriche il medesimo capo delle Sardine, durante il megashow in piazza 8 Agosto. Lo si era capito già al concerto in piazza che era vecchiume rabberciato: stesso tipo di palco, identico schema di servizio d’ ordine delle parate di Pci e Cgil anni ’70. Rottamati gli Intillimani, coi loro zufoli andini, adesso ancheggiano i Subsonica e gli Afterhours, ma la musica ipocrita è sempre quella lì, e la svolta storica non è altro che la riedizione degli stagionati trucchi dei comunisti per farsi propaganda sotto elezioni dove sarebbe vietato, in nome dei valori universali, ciurlando nel manico del lassismo scolastico. Le giovani promesse del progressismo da piazza e da tivù si rivelano essere tardi epigoni del togliattismo a doppia morale, in un travestimento trasparente come la cartavelina. Sono la camaleontica riedizione in simil-pelle di Pci-Pds-Ds-Pd. La sinistra italiana è questa roba qua: alti ideali in teoria, meschini sotterfugi in pratica.
Il Liceo scientifico statale Enrico Fermi è quello top di Bologna. Vanta ora una nuova gloria o forse due. Sono passati di qui da studenti due personaggi già leggendari: Mattia Santori e Giulia Trappoloni: il numero uno e la numero tre del quadrumvirato che ha fondato e guida le Sardine.