Ieri in laguna riflettori puntati sul debutto di ‘ZeroZeroZero’. Racconto di potere prima che crime story, di Stefano Sollima, che con queste parole ha presentato a Venezia la serie tv tratta dal romanzo omonimo di Roberto Saviano, in anteprima fuori concorso alla Mostra del Cinema.
La serie TV prodotta da Sky è il racconto del percorso di un carico della sostanza stupefacente che coinvolgeva i cartelli della droga messicana ma anche una famiglia della ‘Ndrangheta. E la fiction nelle prossime settimane dovrebbe arrivare anche sugli schermi degli italiani, per una serie TV che si preannuncia di grande successo visto le premesse.
Lo scrittore napoletano è arrivato al Lido per presentare la serie TV sulla cocaina dal titolo, come detto, ‘ZeroZeroZero’. Si tratta di una fiction tratta dal suo romanzo-inchiesta sulla cocaina. L’autore di Gomorra si è soffermato anche con la stampa sostenendo che la sostanza stupefacente ‘va legalizzata’.
Perché la coca è così regina, ha detto ad una giornalista Saviano, riportato da ‘Il Giornale’, perché oggi la vita è una m****, insopportabile, siamo sempre inadeguati, troppo grassi o brutti. La cocaina è l’unica materia comparabile al petrolio, e la facilità con cui può essere venduta non ha eguali. Se io le dessi ora un sacchetto, prima di uscire dal palazzo del Cinema l’ha già venduta, se le do un sacchetto di diamanti, anche se sono veri non riesce a disfarsene.
Saviano, espone la sua ‘visione’ parla della cocaina: ‘Ti attiva il mondo’, e spiega anche i motivi per cui la cocaina va legalizzata: ‘La usano i camionisti, i chirurghi, gli operai edili, i tassisti. Ti attiva il mondo mentre l’eroina ti disattiva. La legalizzazione potrebbe interrompere la massa di guadagni infiniti ma cambierebbe l’economia, chiuderebbe i pozzi di petrolio.
Saviano, come sempre, supera se stesso. Il più grande aborto di pensiero prodotto dallo scrittore lo ascoltai al Metropolitan di Napoli, dove si paragonava, in quanto a capacità e successo, a Eduardo De Filippo. Forse era eccitato, quel giorno.
Con la sparata sulla cocaina fatta al Festival di Venezia Saviano conquista il primato per aver sparato una cazzata iperurania.
La Cocaina è il nome della pianta dalle cui foglie si ottiene la Cocacina cloridrato (HCL, il sale cloridrato della cocaina), venduta illegalmente in diversi gradi di purezza.
Il principio attivo è sempre la cocaina base, che si libera nell’uso. Esistono vari modi per liberarla.
La cocaina cloridrato, che viene generalmente assunta per ‘sniffing’ e che libera cocaina base una volta nell’organismo.
Può essere usata in molti modi:
Crack: appare inizialmente in California nell’81 per poi gradualmente diffondersi in Europa nella seconda metà degli anni 80. Si produce partendo dalla cocaina-cloridrato e arrivando a cristalli puri di cocaina base, che vengono separati e spezzettati. In questo modo un grammo di cocaina da strada può essere convertito in sei porzioni di crack.
Cocaina base libera: è un altro modo per produrre cocaina base partendo dalla cocaina-HCl. L’unica differenza dal crack è il modo in cui viene manufatta.
Modi d’uso
Sniffing: L’assunzione nasale è il metodo più diffuso fra i consumatori di coca. Per via nasale la sostanza raggiunge il suo ‘high’ fra i 15 ed i 60 minuti.
Iniezione endovenosa: Solitamente avviene in forma combinata con eroina (speedball). Per via endovenosa l’assuntore raggiunge l’high molto più velocemente.
Smoking e Inalazione: Crack e cocaina base vengono fumate con ‘pipe’ o ‘joint’ o inalate da fogli di carta d’alluminio precedentemente riscaldati. Attraverso questa via di somministrazione si raggiunge l’high molto rapidamente.
La dose letale è di circa 1-1,2 grammi.
Effetti ed effetti collaterali
Tradizionalmente gli effetti psichici della cocaina sul sistema nervoso centrale sono stati riassunti in quattro stadi di diversa gravità in dipendenza dalla dose e dalla frequenza d’uso. Essi sono:
Euforia, caratterizzato da labilità affettiva, accresciuta performance cognitiva e motoria, ipervigilanza, anoressia ed insonnia;
Disforia, caratterizzato da tristezza, malinconia, apatia, difficoltà di attenzione e di concentrazione, anoressia e insonnia;
Paranoia, caratterizzato da sospettosità, paranoia, allucinazioni e insonnia;
Psicosi, caratterizzato da anedonia, allucinazioni, comportamento stereotipato, ideazione paranoide, insonnia, perdita di controllo degli impulsi, disorientamento.
Questi stati si possono riassumere definendoli stati di ‘Up e Down’.
A livello periferico, l’aumentata liberazione di amine biogene come dopamina, adrenalina, noradrenalina scatena nell’organismo una reazione di allarme, con attivazione del sistema cardiovascolare e risultante tachicardia ed ipertensione. Sono presenti inoltre tremori, contrazioni muscolari, flushing cutaneo e midriasi, accompagnati da un ritardato svuotamento vescicale ed intestinale.
L’azione gratificante della cocaina si esplica attraverso l’attivazione dei neuroni dopaminergici del sistema mesolimbico. La cocaina potenzia la trasmissione dopaminergica aumentando la concentrazione di dopamina.
L’incremento della dopamina avviene a causa del blocco dei trasportatori che normalmente la ricatturano (reuptake) dallo spazio sinaptico. La somministrazione ripetuta comporta una compromissione della funzionalità dopaminergica, con riduzione della concentrazione sinaptica della dopamina e dalla ipersensibilità dei recettori post-sinaptici osservabili nel trattamento cronico.
La cocaina esercita anche una azione inibente la ricaptazione di altri neurotrasmettitori come la noradrenalina e la serotonina.
L’azione come anestetico locale dipende invece dal blocco della conduzione dell’impulso nervoso a livello dei canali voltaggio-sensibili del Na+, cui si lega con una moderata affinità.
Livelli plasmatici di questa sostanza sono rintracciabili per 4-6 ore dopo l’ultima assunzione per via nasale. Negli individui che abitualmente fanno uso di cocaina, l’emivita è di circa 48 minuti dopo una dose endovenosa. La cocaina passa facilmente la barriera ematoencefalica e non è più dosabile nel tessuto encefalico dopo 6-8 ore dall’ultima dose.
Viene rapidamente e completamente metabolizzata dalle colinesterasi epatiche e plasmatiche che la idrolizzano in metaboliti inattivi: sono esteri metilici dell’ecgonina.
Piccole quantità di coca, meno del 10%, vengono escrete immodificate nell’urina. Può essere ritrovata nelle urine per 8 ore dopo una dose nasale di 1.5 mg/Kg, sino ad un limite massimo di 12 ore. La benzoilecgonina è invece dosabile sino a 144 ore dopo l’assunzione.
La tolleranza si riflette nella riduzione degli effetti piacevoli, che diventano meno intensi e solo parzialmente vengono superati con l’aumento dei dosaggi e la riduzione degli intervalli tra le dosi. Contemporaneamente si sviluppa sensibilizzazione per gli effetti ansiogeno e disorbitante.
Il desiderio di riprovare il piacere iniziale e di sfuggire all’ansia conduce all’uso compulsivo della sostanza, arrivando a vere e proprie abbuffate (binges) durante le quali il soggetto non si alimenta, non dorme, diviene sempre meno euforico, più disforico, agitato ed aggressivo.
Queste binges durano in genere 2-3 giorni e si interrompono per un crollo psicofisico del soggetto che piomba in uno stato di torpore-apatia o per l’insorgenza di uno stato psicotico vero e proprio.
Vasocostrizione e spasmi possono condurre all’insorgenza di infarti.
Anche l’arteriosclerosi è accentuata dalla cocaina ed il suo uso è stato associato alla formazione di trombi.
Le crisi ipertensive, causate dall’assunzione di cocaina, possono portare ad emorragie cerebrali.
L’assunzione per via nasale può condurre, per gli effetti vasocostrittori della sostanza, alla necrosi e alla perforazione del setto.
A livello polmonare si possono osservare ipertensione e edema. E’ stata descritta anche una sindrome, detta ‘polmone da crack’.
L’uso cronico di cocaina, diminuendo le scorte di dopamina, può causare anche iperprolattinemia con ginecomastia (sviluppo di mammelle nei maschi), galattorrea e amenorrea. La libido è diminuita con riduzione della performance sessuale, impotenza nell’uomo ed anorgasmia nella donna.
Infine, la cocaina è anche un agente epilettogeno. La capacità di provocare convulsioni generalizzate aumenta a seguito di ripetute somministrazioni.
Perciò sì, magari ora ti sembra una gran cosa, ma potrebbe anche trasformarsi in un incubo.
Vediamo ora cosa può succedere assumendo cocaina pura.
La potenza vera della cocaina pura, e per ‘potenza’ si vuole dire : ci sono buone probabilità che ti mandi in arresto cardiaco/ti danneggi seriamente il cuore.
La cocaina è un vasocostrittore, e la maggior parte delle persone che vengono ricoverate per problemi legati a questa droga presentano problemi cardiaci. Aumentando la purezza, aumenta anche il rischio di danno cardiaco e overdose. Il rischio vero della cocaina pura è che in una serata sola può creare danni seri, a differenza della dipendenza che è il vero problema del consumo cronico di cocaina di scarsa qualità.
Quindi: il problema è che le persone abituate alla cocaina di strada penseranno di dover arrivare alla terza o quarta riga, e allora l’ipotesi di un’overdose diventa davvero reale, soprattutto se le righe sono della stessa dimensione del solito.
Quando le sostanze chimiche vengono espulse dal corpo e il cervello cerca di recuperare il suo bilanciamento chimico, quello è il ‘comedown’, in cui il consumatore si sente stanco, privo di forze, scontroso, ansioso o paranoico,e più sono le sostanze chimiche espulse, maggiore è il bisogno di rimpiazzarle.
Perciò, il giorno dopo ti sentirai un po’ di cattivo umore. La notizia abbastanza buona invece è che la cocaina di alta qualità ovviamente contiene meno agenti di taglio e contaminazioni. Anche se non sono il problema principale: ‘Anche se ci sono stati casi di problemi derivanti dagli agenti di taglio nella cocaina o in altre droghe—notoriamente nelle pastiglie, per esempio—il problema principale della cocaina è sempre il dosaggio.
Ritornando a Saviano la sua proposta/sparata non va presa in considerazione, innanzitutto perché non supportata da una strategia operativa definita nei dettagli e altro, poi perché ritenuta assolutamente improponibile.
Cocis