Sblocca cantieri, ok definitivo dalla Camera. Serviranno 18 decreti per renderlo operativo

Il decreto sblocca cantieri è legge. La Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il provvedimento con 259 voti a favore, 75 contrari e 45 astenuti. Festeggiano M5s e Lega. “L’approvazione rappresenta il coronamento di mesi di lavoro, nei quali ci siamo spesi fortemente per arrivare a quelle semplificazioni non più rinviabili in tema di contratti pubblici”. Ma questo è solo l’inizio perché serviranno 18 decreti attuativi affinché le norme diventino effettive.

“Dopo un intenso lavoro di governo e Parlamento il decreto è legge”, scrive su Facebook il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. “Grazie a tutti i parlamentari che hanno contribuito a questo risultato. Ora siamo nella condizione di accelerare sul completamento delle opere infrastrutturali e sui cantieri ancora aperti. Inoltre diamo una prima importante risposta per le zone terremotate”.

Questo decreto, sottolinea il vice presidente del consiglio, Luigi Di Maio, “significa nuovo ossigeno per le nostre imprese, nuovi posti di lavoro e una grande spinta verso la crescita. Siamo stati attaccati per un anno intero con un fiume di fake news in cui si diceva che il Movimento 5 Stelle bloccasse il Paese e il decreto che oggi, invece, il Paese lo sblocca, guarda il caso porta proprio la nostra firma”. E continua. “Ci interessa poco intestarci i meriti, parlano i fatti: su circa 600 opere bloccate circa 540 sono a carico di Comuni, Regioni e altri enti, notoriamente amministrate non certo dal Movimento 5 Stelle. Le altre 60, di competenza del ministero dei Trasporti, erano ferme da anni e anni e ora ripartiranno. Con meno burocrazia, più trasparenza e tempi rapidi, oggi facciamo ripartire i cantieri e l’occupazione, rimettendo in moto l’economia e un settore chiave come quello delle costruzioni. Avanti così, certi che i cittadini, al momento opportuno, sapranno trarre le proprie valutazioni”.

“Con questo decreto liberiamo il sistema Paese dalla paralisi generale provocata in tutti questi anni dai governi della sinistra”, affermano i deputati leghisti Elana Lucchini, relatrice del testo, e Tullio Patassini, della commissione Attività produttive di Montecitorio. “La Lega è orgogliosa di aver contribuito a questo cambio di marcia, che semplifica e sburocratizza, snellisce i contratti pubblici e accelera gli interventi strutturali. Più poteri ai sindaci di appaltare, meno lacci e lacciuoli per le imprese. Di gilet all’opera vogliamo vedere solo quelli arancioni, non quelli gialli, mentre lavorano per velocizzare i cantieri contribuendo alla ripresa della nostra economia. Ecco cosa allontana corrotti e corruttori, che invece si annidano sempre lì dove c’è eccesso di burocrazia. Lo ribadiamo: le regole ci sono e se qualcuno fa il furbo finisce in galera, ma non per questo si può continuare a tenere l’Italia nella palude”.

Circa redazione

Riprova

Giorgia Meloni e il campo largo senza leadership che punta sull’ottantacinquenne Prodi

Giorgia Meloni, dal palco di Atreju, respinge al mittente l’accusa che gli era stata rivolta …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com