Sono 13 i brevetti di farmaci in scadenza entro l’anno, con un mercato complessivo di oltre un miliardo di euro. Questo, secondo i dati dell’Associazione nazionale delle industrie dei farmaci generici (Assogenerici), potrebbe portare sul mercato farmaci equivalenti in grado di dimezzare la spesa per questi prodotti.
Si tratta di anti ipertensivi e anti colesterolo, farmaci contro l’osteoartrosi e l’ipertrofia prostatica benigna, oppure prodotti costosissimi dispensati solo in ospedale e altri ancora. Il giro d’affari è calcolato in oltre un miliardo di euro, quasi completamente a carico del servizio sanitario nazionale visto che si tratta di medicinali rimborsati, in fascia A. La stima è che l’ingresso del generico abbatta i prezzi di circa il 60%.
A fine 2016 è scaduto il brevetto di uno dei primi farmaci anticancro ‘intelligenti’, basato sulla molecola Imatinib, e il generico è disponibile dal marzo 2017. ‘Se fino ad allora il costo di una pastiglia era di 15 euro, e quello di un mese di terapia si aggirava sui 1.800 euro, con l’arrivo del generico i costi sono ridotti rispettivamente a 1 e a 45 euro circa, con un risparmio di oltre 200 milioni l’anno’, ha osservato ai microfoni Rai Carlo Gambacorti, direttore del dipartimento di Ematologia dell’università di Milano Bicocca e dell’ospedale San Gerardo di Monza. Quest’ultimo è stato fra i primi ospedali ad adottare l’Imatinib generico. Mi sarei aspettato, ha rilevato Gambacorti, di vedere le farmacie ospedaliere piene del generico dell’Imatinib, ma molte continuano a utilizzare il farmaco originale.