Vivere in una grande città, per una famiglia italiana, costa 194 euro in più al mese rispetto a chi vive in un piccolo comune. A fine anno la differenza di spesa arriva a 2.328 euro, con il totale delle uscite che raggiunge 31.569 euro contro 29.237 euro. La voce che pesa di più, come è facile aspettarsi, è l’abitazione (comprese le utenze), che assorbe 1.123 euro al mese in centro metropolitano (13.476 l’anno), e 811 euro nelle città di piccole dimensioni che si trovano al di fuori delle aree metropolitane (9.732 euro l’anno). Calcolatrice alla mano la voce ‘casa’ costa il 38,5% in più. I dati sono contenuti nel dossier dell’Istat ‘spese per consumi delle famiglie’ nel 2015, ed elaborati dall’Adnkronos.
Nel report dell’Istituto di statistica le città vengono divise in tre categorie: centro area metropolitana, periferie area metropolitana e comuni con più di 50.000 abitanti, altri comuni fino a 50.00 abitanti (diversi dai comuni periferia area urbana).
Altra uscita che pesa di più sul budget delle famiglie di ‘paese’ è quella per il trasporto, che ammonta a 287 euro mensili (3.444 euro l’anno) contro i 210 euro di chi si muove in centro (2.520). La spesa è superiore dell’8% per le spese alimentari e del 36,6% per i trasporti. Le differenze si riducono, quasi fino a scomparire, quando si parla della salute, con 110 euro spesi dalle famiglie dei grandi centri per i servizi sanitari (1.320 euro l’anno), e 114 euro per le famiglie dei piccoli centri (1.373 euro l’anno).
Secondo l’Istat la spesa media di tutte le famiglie italiane nel 2015 è stata pari a 2.499 euro, per un totale annuo di 29.988 euro. Per la casa sono stati spesi 902 euro (che arrivano a 9.986 euro in un anno), mentre per il cibo 442 euro (5.308 euro l’anno). I costi per i trasporti ammontano a 265 euro (3.179 euro l’anno); invece per la salute le uscite sono pari a 112 euro (1.349 euro l’anno).