Scattato alla mezzanotte di Washington (le 6 in Italia) l’aumento dei dazi Usa su 200 miliardi di dollari di beni ‘made in China’, dal 10% al 25%. E la Cina assicura l’adozione delle “necessarie contromisure”.
Ma nella capitale statunitense si continua a trattare e nelle prossime ore torneranno a vedersi le due delegazioni guidate da una parte dal responsabile Usa al commercio Lighthizer e dal segretario al Tesoro americano Mnuchin, e dall’altra dal vicepremier cinese Liu He.
Liu ha detto di essere andato a Washington “con sincerità” e che altri rialzi dei dazi “non sono la soluzione del problema”.
Il vicepremier cinese ha aggiunto di puntare con i colloqui a porre fine alla guerra commerciale e ai contrasti, riconoscendo l’esistenza di “alcuni problemi” ed esprimendo l’auspicio di potersi impegnare “in scambi razionali e sinceri” con i negoziatori americani che continueranno domani.
E sotto il perso della nuova escalation sui dazi, Wall Street affonda. Dopo oltre un’ora di contrattazioni il Dow Jones perde l’1,02%, il Nasdaq l’1,20% e l’indice S&P500 l’1,49%.