Scempio di cani a Marigliano. Potrebbe trattarsi di camorra

Continua il massacro di cani a Marigliano, nel napoletano. Cadaveri di cani di ogni età, razza e taglia, sono stato abbandonati in buste di plastica nera, lungo l’alveo del lago di Frezza. Qui agli occhi dei passanti, si presenta uno spettacolo davvero macabro: carcasse di animali, miste a rifiuti di ogni genere.

Ed infatti il canale ha tutta l’aria d’essere un vero e proprio campo di sterminio. Dietro questa raccapricciante realtà, potrebbe esserci lo zampino di qualche organizzazione criminale, dedita proprio allo smaltimento illecito dei cani. “Passano vigili, forestale, finanza e nessuno sa niente, ma naturalmente si sa chi ha i canili. Un proprietario ha al massimo uno o due cani, ma qui si parla di 30-40 cani di qualche associazione che non li può più tenere e li ha fatti morire”, spiega uno dei proprietari dei terreni.  C’è chi vaglia l’ipotesi invece, di un rito di camorra per testare il coraggio dei nuovi affiliati, costringendoli a uccidere i cani e sgozzarli, ma anche di combattimenti e scommesse clandestine. E i cadaveri,  bruciati o in avanzato stato di decomposizione,  potrebbero anche essere anche di bovini e ovini. Dietro a questo orrore potrebbe esserci il fenomeno della macellazione clandestina forse di animali infetti per evitare sequestri sanitari.

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