Schlein annuncia un sit in sotto i cancelli Rai di viale Mazzini, visto che non può decidere i titoli del Tg1…

Il Nazareno contro la Rai che sarebbe diventata il megafono del governo, TeleMeloni. Una vera ed  autentica ossessione militante di Elly Schlein che  convoca la piazza per il prossimo 7 febbraio: “Il Pd non starà a guardare, organizzeremo un sit-in alla Rai per difendere la libertà di stampa e il valore di un sevizio pubblico che non può essere TeleMeloni”.

Il Pd chiama a raccolta, sotto i cancelli di viale Mazzini  ‘le altre forze politiche di opposizione e sociali’. Per ora i risultati non sono di certo eccelsi. Giuseppe Conte, dopo aver sentito la Schlein  tace,  ma i 5Stelle, per bocca della presidenza della Vigilanza Rai Floridia, fanno sapere che al sit-in non ci saranno.

La Schlein e il Pd  attaccano la Rai per chiedere pluralismo, dopo aver assegnato il ruolo di portavoce a un ex giornalista Rai, Sandro Ruotolo. ll Pd che farà  un sit in sotto viale Mazzini per dire che la tv di Stato non può essere TeleMeloni. E ciò, come ebbe a dire con grande acume Daniele Capezzone, ‘dopo che la sinistra in Rai ha lottizzato anche le fioriere’.

A Cassino la segretaria afferma: ‘Il Pd si mobilita per difendere la libertà di stampa e il valore di un sevizio pubblico che sia davvero libero e plurale e che non può essere a servizio del governo di turno e della sua propaganda. Faremo un sit in alla Rai per difendere il pluralismo dell’informazione e la qualità dell’informazione che è un diritto inalienabile di ogni cittadino. Si è oltrepassato il segno’

In che modo si è passato il segno?  Lo svelano i componenti del Pd in Vigilanza con la loro lamentela: ‘Ieri sera il Tg1 è stato l’unico telegiornale a non aprire con il discorso di Mattarella sul giorno della memoria. In compenso ha aperto con una grande bugia: l’annuncio di una prestazione universale da 1000 euro per 14 milioni di anziani, quando in realtà quella prestazione toccherà solamente a 25.000 italiani. Una bugia vergognosa’. Morale: il Pd vuole decidere anche come deve aprire il Tg1 e cosa deve dire nei servizi.

Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera, osserva che “per la Schlein il pluralismo televisivo è una bestemmia. Segretaria di in un partito in cui l’informazione è a senso unico o non è, annuncia sit in a difesa del monopolio Rai costruito in anni di sistematica occupazione della tv pubblica. Del resto non a caso alcuni parlamentari del Pd vantano lunghi anni di presenza lavorativa all’interno del servizio pubblico. La pretesa però degli esponenti del Pd di dettare la scaletta ai telegiornali, oltre che a squalificare gli stessi, risulta di gravissima mortificazione per coloro che all’interno del servizio pubblico svolgono la propria attività ispirandosi a quel pluralismo che della libertà d’informazione è il pre-requisito.

Replicano i giornalisti di Unirai: “Invitiamo gli esponenti del Pd alla prossima riunione di sommario del Tg1 perché possano dettare argomenti e titoli del notiziario. Da parte del Pd è infatti da tempo in corso un grave attacco alla libertà del Servizio Pubblico. L’ultimo episodio riguarda le minacce di convocazioni in Commissione parlamentare di Vigilanza per un servizio realizzato dal Tg1 sui provvedimenti del Cdm a favore degli anziani”.

Anche Carlo Calenda si sfila: ‘Dobbiamo dare alla Rai la dignità di un grande servizio pubblico. Ho suggerito a Schlein di concentrarsi su questo, perché siamo pagati per fare delle proposte non per fare  sit-in. Li facevo a 14-15 anni’

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